Aumento vertiginoso dei femminicidi in Turchia. E la politica incolpa le donne
Violenze di genere A ottobre una serie di omicidi brutali hanno riacceso l'attenzione su un trend in crescita: negli ultimi sette anni, i casi di morti "sospette" di donne sono aumentati dell'82%, 5.696 le vittime
Violenze di genere A ottobre una serie di omicidi brutali hanno riacceso l'attenzione su un trend in crescita: negli ultimi sette anni, i casi di morti "sospette" di donne sono aumentati dell'82%, 5.696 le vittime
Il 4 ottobre scorso un diciannovenne ha ucciso due giovani donne a Istanbul, tra cui una sua ex fidanzata. L’assassino ha decapitato una di loro e ha gettato la testa dalle antiche mura della città a Edirnekapı, per poi suicidarsi subito dopo.
Questo agghiacciante episodio non è isolato in Turchia. Negli stessi giorni, Mert Yiğit Öztürk ad Adana ha aggredito l’ex moglie di suo fratello perché «ha deciso di lasciarlo»; a Eskişehir, un uomo ha accoltellato la moglie in casa, causandole una grave ferita; a Istanbul, un uomo ha picchiato violentemente la moglie davanti agli occhi di tutti e del loro figlio durante il giorno, mentre sono in fase di divorzio; e a Konya, una donna è stata aggredita brutalmente da un collega sul posto di lavoro.
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Marcia vietata, si marcia lo stesso: le donne di Turchia sfidano ErdoganSECONDO IL REPORT della piattaforma Fermeremo i Femminicidi (Kadın Cinayetlerini Durduracağız Platformu), nei primi dieci mesi del 2024 gli uomini hanno assassinato 296 donne, e in più di 180 casi di morte i responsabili sono probabilmente uomini.
Serap Emir, membro del Comitato di Solidarietà con le Donne, descrive così la situazione: «Anche se la Turchia è uscita dalla Convenzione di Istanbul, il Paese dispone ancora della legge 6284, progettata per proteggere le donne dalla violenza. Tuttavia, osserviamo quotidianamente che questa legge non viene applicata quando le donne denunciano casi di violenza o minaccia presso i commissariati. Infatti, molte delle donne uccise avevano teoricamente ottenuto misure di protezione, ma i tragici esiti mostrano che il meccanismo non funziona».
«È necessario pretendere leggi migliori, ma prima di tutto la Turchia ha bisogno di una trasformazione culturale. Spesso, nel sistema giudiziario, assistiamo a decisioni ingiuste nei casi di femminicidio: gli assassini godono di riduzioni di pena perché, secondo i giudici, sarebbero stati ‘provocati’ dalle donne che hanno ucciso. Nei processi per femminicidio, sono spesso le vittime a essere giudicate, non gli assassini, e i giudici mettono in discussione la vita privata delle donne vittime di violenza».
Secondo Emir, la lotta contro i femminicidi in Turchia non può limitarsi alla richiesta di riforme legali. Infatti, non è una novità per il Paese, che tristemente occupa il primo posto in Europa per numero di femminicidi. In Turchia, la violenza contro le donne è un problema in costante crescita. Negli ultimi sette anni, i casi di morti “sospette” di donne sono aumentati dell’82%, con un totale di 5.696 vittime.
Gülsüm Kav, rappresentante di Fermeremo i Femminicidi, sottolinea un punto cruciale: «Esiste un sistema in cui uomini senza legami tra loro condividono la stessa cultura di dominio sulle donne. Spesso, sono persone vicine alle vittime. È fondamentale capire perché le donne incontrano difficoltà durante il divorzio da mariti violenti e restano intrappolate in un ciclo di violenza fisica, psicologica ed economica per lungo tempo. La legge 6284 prevede una serie di interventi economici e formativi per aiutare le vittime di violenza e facilitare il divorzio, ma queste misure non vengono applicate».
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«Femministe criminali»: le donne turche trascinate in tribunaleA ISTANBUL, Van, Mersin, Diyarbakır, Izmir, Adana e in molte altre città, le donne sono scese in piazza in questo periodo per protestare contro la violenza sistematica del patriarcato. In questo contesto, Latif Aydemir, consigliere comunale di Bayraklı/Izmir per il partito di governo Akp, ha dichiarato che anche le donne sono colpevoli della loro uccisione.
Parole sconvolgenti, pronunciate pochi giorni dopo che il presidente della Repubblica Erdogan ha attribuito uno dei principali motivi della violenza contro le donne e i bambini al consumo di alcol e alla dipendenza da esso.
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