«Siamo in rivolta, siamo in lutto, siamo qui, non ce ne andiamo. Siamo la rivolta femminista contro la distruzione capitalista patriarcale». È il messaggio in turco apparso ieri sull’account Twitter della Marcia notturna femminista dell’8 marzo, poche ore dopo l’ufficializzazione del divieto a manifestare nel cuore di Istanbul. Accade ormai da anni, ogni 8 marzo: polizia e governo si barricano dietro piazze chiuse, blocchi stradali, agenti anti-sommossa e l’ovvio ricorso a ordini questurini. Da anni accade anche che le donne e le persone Lgbtqia+ ignorino il divieto. È successo di nuovo ieri. Nel tardo pomeriggio turco sono comparse a centinaia...