Alla fine ha prevalso (per fortuna) il diritto internazionale.

Una corte svedese ha bloccato l’estradizione in Turchia del giornalista turco Bulent Kenes, ex direttore del quotidiano Zaman (considerato da Ankara vicino all’imam Gulen, è stato prima commissariato e poi chiuso con decreto presidenziale dopo il golpe del 2016).

A chiederne la consegna era stato lo stesso Erdogan sulla base dell’accordo che lo scorso maggio apriva all’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato. Ma per il giudice Petter Asp l’estradizione di Kenes non è possibile sia perché i crimini di cui è accusato (la partecipazione al tentato golpe del 2016 come «gulenista») non sono stati commessi in Svezia sia perché il giornalista gode dello stato di rifugiato politico.

Infine, dice la corte, «c’è il rischio di persecuzione sulla base delle visioni politiche di questa persona».