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Sulmona, Snam difende la «sua» linea fossile del gas

Sulmona, Snam difende la «sua» linea fossile del gas

La lettera Rispetto a quanto pubblicato dalla vostra testata il 18/07/2024, e in risposta alle precedenti sollecitazioni sul tema della Linea Adriatica, Snam intende precisare quanto segue. Il Gruppo opera da sempre […]

Pubblicato 3 mesi faEdizione del 25 luglio 2024

Rispetto a quanto pubblicato dalla vostra testata il 18/07/2024, e in risposta alle precedenti sollecitazioni sul tema della Linea Adriatica, Snam intende precisare quanto segue.


Il Gruppo opera da sempre in una logica di confronto e trasparenza, che negli anni ha portato a migliaia di interlocuzioni con gli enti, le associazioni e le istituzioni locali, nazionali ed europee preposte alle opere che il Gruppo realizza sul territorio, enti che – nel caso della Linea Adriatica – sono stati circa 300, fra cui Soprintendenza, ARPA, Servizi Regionali per ambiente territorio, servizi idraulici, servizi Provinciali per le strade, Autorità di Bacino, e Consorzi di varia natura.

Come sottolineato anche recentemente in sede di Governo, Linea Adriatica è un progetto necessario, sostenibile e compatibile con l’ambiente e il territorio. Necessario, perché incrementerà di 10 miliardi di metri cubi all’anno la capacità di trasporto del gas verso i poli energivori del nord Italia e dell’Europa, “sbottigliando” la direttrice sud-nord che veicola oggi il 50% circa del metano importato in Italia, tenendo sempre in sicurezza il sistema nazionale anche nelle giornate di elevati picchi di domanda, per i quali è indispensabile un’infrastruttura gas ridondante.

La strategicità di questa infrastruttura, che potrà trasportare anche biometano e idrogeno e quindi abilitare la transizione, è confermata non soltanto dalle stime, incluse le previsioni dell’ultimo Pniec presentato a Bruxelles, sulla centralità del gas naturale nel mix energetico dei prossimi anni (e sulla sua complementarità con le rinnovabili), ma anche dall’attuale congiuntura geopolitica, alla cui luce l’opera è rientrata nella revisione del Pnrr. Tutti i cantieri Snam, come da prassi, sono e saranno gestiti – inoltre – secondo principi di sostenibilità e di economia circolare. Ai lavori, accompagnati da monitoraggi della fauna locale, fanno e faranno puntualmente seguito interventi di completo ripristino ambientale a tutela della biodiversità, cui si aggiungono – durante e dopo i lavori – monitoraggi estensivi dell’equilibrio geomorfologico dei territori.

Sulle emissioni di metano, lungo tutta la rete di trasporto di Snam esse sono pari allo 0,022% del gas immesso, con una riduzione nel 2023 del 57% sul 2015, traguardo raggiunto in anticipo di tre anni sui target indicati dall’ONU, che ha per questo confermato a Snam il Gold Standard.

Nessun gasdotto di Snam, poi, è mai stato danneggiato da eventi sismici, perfino in occasione dei maggiori della storia del Paese, anche grazie a soluzioni costruttive identificate ad hoc e a opportune verifiche condotte con enti terzi e qualificati come l’INGV, ora al lavoro sul sito della centrale di Sulmona e sul tracciato del gasdotto Sulmona-Foligno. In definitiva, Snam opera nel pieno rispetto della normativa vigente e delle necessarie autorizzazioni, anche per quanto riguarda i metanodotti della Linea Adriatica e per la stessa centrale di compressione di Sulmona, sul cui terreno sono in corso – come precisato in più occasioni – lavori di bonifica e archeologia preventiva, in stretto raccordo – qui come ovunque in Italia – con gli enti preposti e la locale Soprintendenza.

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