«Sul virus il governo di Mosca ha diffuso solo menzogne»
Intervista a Anastasia Vasilevna, fondatrice del sindacato dei lavoratori della sanità Ci stanno nascondendo molte cose, continuano a dire bugie. Come quella di sostenere che abbiamo del personale adeguato per affrontare la crisi e fornito di tutte le protezioni. Ma questo non è vero e lo sanno i nostri governanti per primi. Stiamo facendo la massima pressione in queste ore su tutte le istituzioni perché i lavoratori della sanità vengano protetti adeguatamente
Intervista a Anastasia Vasilevna, fondatrice del sindacato dei lavoratori della sanità Ci stanno nascondendo molte cose, continuano a dire bugie. Come quella di sostenere che abbiamo del personale adeguato per affrontare la crisi e fornito di tutte le protezioni. Ma questo non è vero e lo sanno i nostri governanti per primi. Stiamo facendo la massima pressione in queste ore su tutte le istituzioni perché i lavoratori della sanità vengano protetti adeguatamente
«Il potere sta dicendo menzogne, menzogne e ancora menzogne sul Coronavirus in Russia» a denunciarlo è Anastasia Vasilevna, fondatrice nel 2017 dell’Alleanza dei Medici il sindacato che in Russia organizza i lavoratori della sanità in oltre 40 regioni della Federazione. Ha solo 36 anni e 3 anni di esperienza di lotta ma è già una sindacalista consumata: «Mi hanno denunciato penalmente per quanto sto affermando sulla pandemia in Russia, ma non ho paura perché qui c’è da mettere in salvo la vita dei lavoratori».
A che punto siamo con il Corona virus in Russia? Il ministero della sanità parla di 500 casi di infezione e 2 morti…
Come stiano le cose veramente nessuno lo sa, ma sicuramente le cifre sono assai diverse da quelle fornite. A gennaio l’Ufficio di statistica statale ha registrato un numero di polmoniti del 37% superiore rispetto all’anno precedente, ma già a febbraio il dato è diventato top-secret. Quante di queste “polmoniti” siano corona virus nessuno lo sa perché non si fanno i tamponi. Ma da tutti gli ospedali in cui sono presenti nostri iscritti sappiamo che i reparti infettivi delle grandi città sono strapieni, i box rianimazione tutti occupati. Ci stanno nascondendo molte cose, continuano a dire bugie. Come quella di sostenere che abbiamo del personale adeguato per affrontare la crisi e fornito di tutte le protezioni. Ma questo non è vero e lo sanno i nostri governanti per primi. Stiamo facendo la massima pressione in queste ore su tutte le istituzioni perché i lavoratori della sanità vengano protetti adeguatamente.
Il governo centrale ha preso pochissime misure e tutto è stato demandato alle singole città e regioni…
Sì c’è stato pochissimo coordinamento, alcune città come Mosca sono più avanti, altre non hanno preso alcuna misura. Sono stati chiusi nella capitale cinema e fitness club ma fino a quando non si chiude la metropolitana sempre sovraffollata non si risolverà niente. Ci rispondono: «E l’economia?». Beh, noi pensiamo che l’economia venga dopo la vita delle persone. Ora il sindaco di Mosca ha affermato che darà un bonus di 4000 rubli agli over 65 che resteranno a casa: una scelta giusta ma 4000 rubli sono meno di 50 dollari, è troppo poco. I medici e gli infermieri hanno spesso stipendi non superiori ai 600 euro al mese. Ora è stato promesso un bonus di 900 euro per i medici e 400 per gli infermieri che lavorano nei reparti infettivi. Chiediamo che diventi un adeguamento permanente.
La Russia ha inviato aiuti all’Italia in questi giorni, un nuovo ospedale per infettivi dovrebbe essere pronto a giorni a Mosca, i laboratori russi hanno promesso di scoprire un vaccino entro 11 mesi. Si tratta solo di propaganda?
Siamo contenti come popolo russo di poter aiutare l’Italia in un momento così drammatico ma questo non può nascondere i limiti e i gravi ritardi del nostro governo nell’affrontare il problema. Lo stesso vale per l’ospedale. Va benissimo che ci sia un nuovo ospedale ma il personale adeguato a far funzionare reparti di rianimazione non c’è. Rischia di essere in buona parte inutile. Nell’ospedale di Vladimir per esempio c’è un solo infermiere specializzato che deve fare i salti mortali per tenere in piedi il reparto. Se si ammalasse sarebbe una tragedia.
La Russia riuscirà a evitare i picchi di mortalità a cui assistiamo nel resto del mondo?
Io credo di sì ma non certo perché siamo più efficienti. Il nostro paese è molto grande, in molte zone non c’è una grande concentrazione di persone. I trasporti in molte aree sono mediocri e la gente si sposta pochissimo. Si tratta di una sorta di un isolamento imposto da condizioni geografico-sociali che rallenta la propagazione dell’infezione. Tuttavia nelle grandi città europee della Russia il rischio che l’infezione si propaghi con tragici effetti nelle prossime settimane esiste. E se si ha presente lo stato della sanità in Russia con poche eccellenze e molte realtà in stato di abbandono allora dico che bisogna fare presto. Lo Stato russo spende solo il 3,9% per la sanità in relazione al Pil: dovrebbe essere almeno il doppio. La nostra battaglia per una sanità efficiente che premi le competenze dei lavoratori che ci lavorano è appena iniziata.
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