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Strage di caschi blu (e ribelli) in Congo

Strage di caschi blu (e ribelli) in CongoIl quartier generale della Monusco a Kinshasa – Ap

Nord Kivu 14 morti e oltre 50 feriti tra i soldati - quasi tutti tanzaniani - della Monusco. L'Onu accusa i ribelli ugandesi dell'Adf, l'esercito di Kinshasa annuncia di averne uccisi 72

Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 9 dicembre 2017

Nel Nord-Kivu un attacco durato tre ore alla base della Monusco, la missione Onu per la «stabilizzazione» della Repubblica democratica del Congo ha causato almeno 14 morti e oltre 50 feriti. «È il peggior attacco nella storia recente dell’Onu», rileva il segretario generale delle Nazioni unite Antonio Guterres, che parla di un «crimine di guerra».

Quasi tutte tanzaniane le vittime, oltre a cinque soldati congolesi. L’Onu accusa l’Alleanza delle forze democratiche (Adf), milizia islamista ugandese in lotta contro il presidente del paese confinante, Yoweri Museveni, divenuta un ulteriore elemento di destabilizzazione nell’est del Congo-Kinshasa.

Parallelamente, l’esercito regolare di Kinshasa afferma di aver ucciso nelle stesse ore, non è chiaro se durante l’attacco o in seguito per rappresaglia, 72 presunti guerriglieri dell’Adf.

Dal 1999 a oggi sono circa 300 i caschi blu della Monusco uccisi nella regione.

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