Ugo Sposetti, storico tesoriere dei Ds, ora semplice iscritto al Pd. Giovedì sera a Piazzapulita ha annunciato il suo sostegno a Elly Schlein al congresso. Una scelta inaspettata…

Sicuramente siamo lontani, per età, storia e formazione. Ma il Pd ha bisogno di uno scossone e di una svolta, e gli altri non sono in grado di farlo. Per me si tratta di una scommessa, capisco che la mia scelta abbia sorpreso qualcuno. Ma lei dice cose convincenti, e in molti se ne sono accorti, come confermano i risultati dei congressi di circolo.

Cosa l’ha colpita?

Sa parlare ai giovani di temi come l’ambiente e la pace. Nell’ultima campagna elettorale non abbiamo mai detto la parola pace.

In realtà Schlein ha votato per l’invio di armi.

Ha votato per sostenere gli ucraini , ma in lei c’è sempre l’idea che bisogna lavorare per far tacere le armi.

Con lei segretaria il partito si toglierebbe l’elmetto?

Me lo auguro, e sono turbato dal fatto che ormai la morte di tanti soldati stia diventando normale. Zelensky chiede sempre più armi, prima i carriarmati, poi i jet: non sarà arrivato il momento di far finire questa storia? Nel mare dell’astensione c’è anche tanta gente che ripudia la guerra e non si sente rappresentata.

Lei sulle armi cosa avrebbe votato?

Se fossi nel gruppo dirigente da mesi insisterei perché ascoltassimo di più lò parole del Papa. E se fossi in Parlamento non avrei partecipato al voto. Dal Pci in poi nel partito si è sempre discusso sulle guerre, c’è sempre stata una parte che aiutava gli altri a riflettere sulle decisioni da prendere. Oggi si sente questa mancanza.

Cosa intende per scossone?

Il progetto del Pd ha bisogno di essere rivitalizzato, e per farlo servono energie nuove, di testa e di gambe.

Siete stati troppo moderati?

Abbiamo governato 10 anni senza mai vincere le elezioni e siamo arrivati alle ultime politiche parlando di agenda Draghi. Le pare una cosa normale?

Serve una svolta a sinistra per non essere cannibalizzati dal M5S di Conte?

Il Pd deve essere il Pd, saper mobilitare la gente che soffre e dare speranza ai giovani. Non dobbiamo pensare al M5S o al terzo polo, ma a noi stessi e scegliere una linea chiara.

Schlein contesta le scelte fatte dal Pd di Renzi sul lavoro, a partire dal Jobs Act.

E ha ragione. Basta parlare con qualche ragazzo che prende 900 euro al mese. La precarietà è anche colpa nostra.

Per lei Schlein non è troppo movimentista, una volta si sarebbe detto sovrastrutturale?

Il Pd ora è un pugile suonato, se continua con lo stesso andazzo non ha futuro. Vedo che Letta dice che in fondo alle regionali siamo andati meno peggio di M5S e Calenda. Ma che ragionamento è? Io voglio un partito che parli a testa alta a chi soffre, senza complessi di inferiorità. Calenda e Renzi non durano, e non mi pare che Conte sia un grande leader di partito.

E di Bonaccini cosa pensa?

Un bravo compagno, che sta facendo bene da presidente di regione. Ma con Zingaretti abbiamo visto che non si possono fare due mestieri alla volta. Fassino riuscì a ricostruire i Ds lavorando 18 ore al giorno, ci serve una persona che dedichi tutto il suo tempo al partito. Oggi il Pd governa solo due regioni, Emilia- Romagna e Toscana. Puglia e Campania sono governate da Emiliano e De Luca, che fanno storia a parte. Per questo Bonaccini deve governare bene gli ultimi due anni, in modo che la regione non abbia difficoltà e gli elettori votino ancora per noi.

Schlein ha chance di vittoria?

Se Bonaccini fosse in vantaggio di 20 punti con un milione di iscritti al voto le primarie sarebbero una pura formalità. Ma visti i numeri dei votanti (circa 130mila, ndr) il 26 febbraio può succedere di tutto.

Lei ha vissuto molte stagioni della sinistra. Il Pd è un progetto ancora valido?

Se un partito alle politiche prende il 19% vuol dire che è ancora vivo nella società. Non ho condiviso la drammatizzazione che è stata fatta dal segretario dopo il voto. Agli elettori che ti hanno seguito non puoi dire che è l’8 settembre. E poi non si fa un congresso durante la campagna elettorale per le regionali. Il Pd ha urgente bisogno di un gruppo dirigente che si metta a trottare, è come una bottega che non ha nessuno che alzi la saracinesca.

Un errore non allearsi con il M5S alle politiche?

Se dici che arrivano i fascisti poi devi allearti con tutti per fermarli. Con Conte abbiamo fatto un governo il giorno dopo che lui ha rotto con Salvini. Poi un governo con Lega e Berlusconi. Davvero non capisco certi pruriti. La destra le alleanze le fa.

Letta e Bonaccini dicono che Meloni non è poi così male.

Se uno ha detto che stavano arrivando i fascisti, poi deve misurare i giudizi. Deve combattere, fare le pulci al governo, e soprattutto fare proposte chiare ai suoi elettori e a chi non è andato a votare, capire chi sono. Siamo in una società dove cresce la povertà, il ceto medio è sempre più sbandato. E a questi dici che Meloni è meno peggio del previsto? Mi pare naturale che Orlando abbia sollevato qualche obiezione.