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Spiegatemi il racconto giallo

I bambini ci parlano La rubrica settimanale a cura di Giuseppe Caliceti
Pubblicato 12 mesi faEdizione del 30 novembre 2023

In questi giorni abbiamo letto e studiato il racconto giallo. Provate insieme a spiegarmi con parole vostre quali sono le sue caratteristiche.
«Sono racconti dove c’è un ladro, c’è un furto». «No può esserci anche un omicidio, cioè un morto o più morti». «Anche in tv si vedono molti racconti gialli che però sono film gialli». «Di solito si svolgono in luoghi realistici che sono un po’ minacciosi, cioè fanno un po’ paura. Oppure che sembrano tranquilli, forse anche troppo tranquilli». «Il detective è il capo della polizia che deve scoprire gli assassini e i ladri e inizia a ragionare per capire come hanno fatto a rubare o a uccidere o tutt’e due». «Il protagonista è l’investigatore che ha spesso un aiutante». «È un po’ come la favola, solo che il protagonista, qui, è il detective e il capo della polizia; invece l’antagonista non è un drago ma è il colpevole. Il detective è come un gatto che insegue un topo e il topo sarebbero poi i ladri, perché possono essere anche più di uno». «Io in tv ho visto la serie di Miss Marlple che è una vecchia che fa l’investigatrice. Lei è nata in Inghilterra, abita in Inghilterra, anche se è un personaggio inventato. Lei non è una vera detective, ma risolve tutti i problemi come passatempo».

«È vero, perché i delitti e i furti sono poi come dei problemi di matematica che tu devi risolvere piano piano mentre leggi il libro che te le dice pian piano, le soluzioni». «Io ho anche un videogioco che assomiglia a un film giallo». «Un altro detective che io ho visto in tv è un altro vecchietto non troppo vecchio ma basso, abbastanza basso, abbastanza grasso, con i baffi e un vestito sempre ordinato che non ama viaggiare e non ama neanche il te, però sa risolvere i casi molto bene perché è molto intelligente e molto attento a tutto quello che succede e dicono le persone attorno a lui, tra cui c’è sempre un colpevole». «Io ho letto anche il libro delle quattro ragazze della serie dell’Ordine della Ghirlanda dove ci sono in quattro che scoprono tutto e anche loro sono molto intelligenti».

Ora mi raccontate il racconto di Flash che avete completato sul vostro libro?
«È un caso giallo come quello che abbiamo studiato, solo che l’inizio era già scritto e noi dovevamo mettere solo la fine». «Beh, dovevamo fare anche lo svolgimento delle indagini». «Sì, perché all’inizio del raccolto giallo, che possiamo chiamare anche racconto di polizia, si presenta il mistero da risolvere, cioè il furto o il morto e bisogna dire anche quando è accaduto e dove». «Nello svolgimento bisogna fare le indagini, cioè cercare di scoprire il colpevole. E qui bisogna scegliere chi è il detective, come è, cosa fa. Se è solo o ha un aiutante. Se fa degli interrogatori». «A me piace molto fare gli interrogatori». «La fine del racconto è quando si trova il colpevole e si mette in prigione, è molto facile».

«L’inizio che c’era già scritto sul libro era quello di una tartaruga che si chiamava Flash. Lei era sempre in aula con una classe, finché un giorno non c’è più, compare nel nulla, allora c’è una discussione tra tutti gli scolari della classe e anche i maestri per sapere se qualcuno la aveva rapita per chiedere un riscatto o per tenersela per sé». «All’inizio gli scolasti ci stanno molto male perché non c’è, ma poi si mettono subito al lavoro e pian piano iniziano a scoprire delle cose». «Per esempio delle impronte di tartaruga sul terreno del cortile della scuola, perché era appone piovuto e si vedevano. Dopo però le impronte si interrompono». «A me è piaciuto soprattutto quando ci sono stati gli interrogatori alle maestre e ai bidelli della scuola».

«Potevano essere anche dei bambini di altre classi a rubare la tartaruga». «Ma no, era troppo grande per loro e loro erano troppo piccoli. Poi dove la portavano? Era logico che era stato un adulto». «Però il colpevole non aveva fatto apposta a rubarla, ma voleva solo farla vedere a sua nipote». «Comunque io mi immaginavo che era il bidello Attilio perché lui va sempre nel magazzino dove ci sono i detersivi per pulire le aule e la scuola e lì dentro ho visto che co sono molti scatoloni di detersivi ma anche vuoti, dove dentro si sta benissimo una tartaruga». «Peccato che era solo un racconto e noi non abbiamo veramente qui a scuola una tartaruga come Flash». «E dopo chi ci tiene dietro? Chi gli dà da mangiare?» «Noi!»

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