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Spagna, cresce il sussidio di disoccupazione

Spagna, cresce il sussidio di disoccupazioneLa ministra spagnola del Lavoro Yolanda Díaz – Ap

Politiche sociali Il compromesso raggiunto tra il ministero dell’Economia e quello del Lavoro propone un aumento del sussidio a scalare, senza tagli rispetto alla situazione attuale, e un ampliamento della platea dei beneficiari

Pubblicato 9 mesi faEdizione del 20 dicembre 2023

Il governo spagnolo ha approvato ieri la prima riforma della legislatura in materia di politica sociale, relativa al sussidio di disoccupazione. Dopo lo scontro pubblico tra i ministeri del Lavoro diretto da Yolanda Díaz e quello dell’Economia guidato da Nadia Calviño, il compromesso raggiunto propone un aumento del sussidio a scalare, senza tagli rispetto alla situazione attuale e un ampliamento della platea dei beneficiari. «Siamo il governo delle politiche utili», sottolineava con orgoglio Díaz, presentando il provvedimento.

L’accordo tra i due ministeri è arrivato nelle prime ore del mattino di ieri, giusto in tempo per rispettare uno degli impegni contratti con Bruxelles per aspirare alla totalità di nuovi fondi europei per 10 miliardi di euro. La riforma del sussidio si articola su sei punti.

Il primo e il secondo si riferiscono all’aumento della quantità, decrescente nel tempo: 570 euro nei primi sei mesi, che rappresenta la durata massima di buona parte dei sussidi per disoccupazione; 540 euro nei sei mesi successivi e 480 euro, che costituisce l’attuale ammontare, negli ulteriori mesi di sussidio, la cui durata cambia in funzione delle circostanze. La terza modifica riguarda l’ampliamento della platea dei beneficiari, che include anche le persone minori di 45 anni, senza necessità di avere carichi di famiglia come invece previsto finora. In quarto luogo, la prestazione sarà compatibile con un reddito da lavoro per 180 giorni, evitando così l’alternativa che può presentarsi tra mantenere il sussidio o rinunciare a un lavoro occasionale. Inoltre, si elimina il mese di attesa per godere del sussidio. Infine, il sussidio si presenta secondo due modalità: quella ordinaria, erogata dopo l’esaurimento della prestazione di disoccupazione contributiva, o quando la contribuzione risulti insufficiente e l’altra, per le persone di età superiore ai 52 anni.

Sono poco meno di un milione le persone che si avvalgono del diritto al sussidio di disoccupazione, persone vulnerabili in cerca di lavoro che non hanno più diritto a una prestazione contributiva. In Spagna ci sono 2 milioni e settecentomila disoccupati; un milione e settecentomila circa sono tutelati dalle diverse forme di sostegno alla disoccupazione, parte del restante milione è sostenuto dal reddito minimo vitale, ma il resto è fuori dal sistema di protezione sociale. Il 59% dei beneficiari del sussidio è fatto di donne (oltre 570.000 persone). La maggioranza dei fruitori ha un’età di 50 o più anni; il sussidio più comune è quello destinato ai disoccupati con oltre 52 anni che hanno esaurito la prestazione contributiva.

La ministra Calviño, che presto lascerà il governo per andare a presiedere la Bei, Banca europea degli investimenti, avrebbe voluto operare un taglio della prestazione, convinta che una sua riduzione favorirebbe la crescita di posti di lavoro. Il ministero di Economia insisteva perciò in una prestazione decrescente con cifre inferiori al livello attuale per incentivare il ritorno al lavoro. Mentre il ministero del Lavoro voleva aumentare la quantità iniziale della prestazione (in principio a 660 euro), considerando che una sua riduzione comporterebbe solo la perdita di protezione sociale.

I sindacati confederali hanno valutato positivamente la misura, per quanto la considerino insufficiente, specie per quanto riguarda i lavoratori con contratto a tempo parziale. Unai Sordo, segretario di Ccoo, assicurava che 480 euro non sono un fattore che disincentivi la ricerca di lavoro.

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