Sovranisti della Linke contro la candidatura Rackete
Germania I rossobruni della Sinistra tedesca si oppongono al rinnovamento in vista delle europee. A sferrare l’attacco Klaus Ernst, ribattezzato dalla stampa Porsche-Klaus
Germania I rossobruni della Sinistra tedesca si oppongono al rinnovamento in vista delle europee. A sferrare l’attacco Klaus Ernst, ribattezzato dalla stampa Porsche-Klaus
La lista ufficiale della Linke per le Europee del 2024 non sarà presentata prima di metà novembre al congresso nazionale ad Augusta, eppure la candidatura di Carola Rackete è già osteggiata pubblicamente dall’ala “sovranista” guidata dalla deputata Sahra Wagenknecht, contraria al nuovo corso del partito basato sull’apertura ai nomi di spicco dell’attivismo umanitario.
A sparare a zero sulla 35 enne comandante della Sea Watch che nel luglio 2019 salvò la vita a 53 naufraghi disobbedendo al veto di approdo di Salvini è il parlamentare Klaus Ernst dalle colonne del quotidiano berlinese Tagesspiegel.
«La proposta dei vertici della Linke di nominare Rackete, che non è iscritta al partito, come candidata di punta per le prossime Europee, scavalcando tutti gli organi decisionali interni, dimostra ulteriormente l’ottusità della leadership politica della Sinistra».
SULLO SFONDO dello “sfogo” di Ernst si staglia la grande ombra nera dei sondaggi unanimi nel segnalare la stagnante immobilità della Linke. La rilevazione pubblicata ieri mattina dall’istituto Kantar-Emnid indica sempre il 5% a livello nazionale (0,1% in più rispetto alle ultime elezioni) che vuol dire ancora meno dei liberali pure colpiti dall’effetto governo.
INSIEME A RACKETE nella lista immaginata dalla segreteria della Linke guidata da Janine Wissler, classe 1981, spicca un altro eccellente indipendente del panorama della sinistra tedesca: il medico di strada Gerhard Trabert che a Magonza ha fondato l’“Ambulatorio senza Frontiere” per i senzatetto. Nato nel 1956, è cresciuto nell’orfanotrofio dove il padre lavorava come educatore; in Germania è tra i più autorevoli esperti di povertà infantile.
Due figure davvero alternative, potenzialmente in grado di riconnettere la Linke con l’universo delle Ong dopo che il partito nell’ultimo decennio ha perso enormi fette di consenso anche nelle roccaforti della Germania-Est, ormai stabilmente presidiate da Afd.
Nessuna discussione invece (finora) sul numero uno della lista della Linke. Quasi certamente sarà Martin Schirdewan, attualmente capogruppo al Parlamento di Bruxelles e co-presidente del Gruppo Sinistra Unitaria Europea-Sinistra Verde.
A MARGINE dell’attacco interno alla nuova linea politica della segreteria che ha promesso di cambiare radicalmente il partito rimane il paradosso dei protagonisti.
Nel mirino del deputato Ernst c’è l’ “intrusa” Carola Rackete, incompatibile con il tradizionale profilo del candidato del partito. Ma proprio Klaus Ernst è famoso per essere stato battezzato dalla stampa come «Porsche-Klaus» visto che ne possiede una. Descritto come esponente della «Sinistra di Lusso», la sua nomina alla presidenza della Commissione per la protezione del Clima nel 2021 sollevò un polverone nell’intera sinistra ambientalista. All’epoca piovvero critiche alla decisione tanto del Fridays for future quanto (appunto) da Carola Rackete.
Prima che il deputato sovranista finisse nuovamente sotto i riflettori: per aver dato la colpa dell’invasione dell’Ucraina agli Stati uniti e poi per la sua incredibile partecipazione al ricevimento organizzato all’ambasciata russa di Berlino sull’Unter den Linden il 9 maggio in occasione del Giorno della Vittoria in compagnia di un sintomatico mix di sovranisti rossi e neri: l’ex cancelliere e segretario Spd, Gerhard Schröder (oggi lobbista per Gazprom), l’ultimo capo del Comitato centrale della Ddr, Egon Krenz, e i due leader di Alternative fur Deutschland, Tino Chrupalla e Alexander Gauland. Una circostanza decisamente più anomala e imbarazzante della candidatura di Carola Rackete.
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