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«So’ migranti». Cutro, le chat del naufragio

«So’ migranti». Cutro, le chat del naufragioOmaggi alle vititme del naufragio sulla spiaggia di Cutro – Ansa

«So’ migranti.. mesetto tranquillo». E ancora: «C’è vento bruttissimo e una barca di migranti in arrivo». Sono alcune delle conversazioni registrate nelle chat whatsapp tra gli agenti di guardia di […]

Pubblicato 3 mesi faEdizione del 3 settembre 2024

«So’ migranti.. mesetto tranquillo». E ancora: «C’è vento bruttissimo e una barca di migranti in arrivo». Sono alcune delle conversazioni registrate nelle chat whatsapp tra gli agenti di guardia di finanza e guardia costiera operativi la notte del naufragio di Steccato di Cutro, che tra il 25 e il 26 febbraio 2023 è costato la vita a quasi 100 persone.

Gli scambi di messaggi sono allegati ai documenti dell’inchiesta sui mancati soccorsi, filone diverso da quello contro i presunti «scafisti» che ha già portato delle pesanti condanne di primo grado con rito abbreviato, e sono stati rivelati ieri da Repubblica. Nello specifico sono contenuti nelle 650 pagine di informativa dei carabinieri di Reggio Calabria.

Le chat, esterne ai circuiti di comunicazione istituzionale, mostrano in primo luogo che i soggetti coinvolti erano ben consapevoli che nella stiva del caicco erano presenti tante persone, «migranti» appunto. In secondo luogo rischiano di rendere più complicata la posizione della guardia costiera che si è sempre difesa dietro il fatto che le fiamme gialle avessero dichiarato l’operazione di polizia, di loro competenza, e fossero dunque loro incaricate del coordinamento.

È vero che alle 23.30 lo avevano assunto. Alle 3.48 però, quando il caicco era ormai vicino alla costa ma non si era ancora schiantato, hanno «passato la palla». Neanche a quel punto, dopo il lungo rimpallo di responsabilità, è scattata la pronta reazione delle capitanerie di porto. La giustificazione ufficiale sarebbe che non era arrivata alcuna «richiesta di aiuto».

Inoltre le conversazioni mostrano come mentre i corpi erano ancora in mare, e dunque verosimilmente era già comprensibile la gravità di quanto avvenuto, fosse già iniziato lo scarica barile delle responsabilità.

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