Internazionale

Sms, mail e filotti di star: vanno convinti gli indecisi

Urne aperte per il voto anticipato in Massachusetts Ap/Steven SenneUrne aperte per il voto anticipato in Massachusetts – Steven Senne/Ap

Elettorale americana Testa a testa: tre stati in bilico per uno. 69 milioni di cittadini hanno votato in anticipo. I dem si affidano a Beyoncé e JLo

Pubblicato 2 giorni faEdizione del 3 novembre 2024

Man mano che si avvicina il 5 novembre, chi è registrato a una o a entrambe le campagne elettorali sta ricevendo un numero crescente di messaggi, via email, via sms, a ondate sempre più vicine. Donald Trump più aggressivo, conciso e in maiuscolo che mai; Kamala Harris con comunicazioni lunghe e articolate, corredate da fotografie. Con più di 69 milioni di elettori che hanno già espresso il loro voto, le campagne si focalizzano ora sul convincere gli indecisi.

ENTRAMBI i candidati si rincorrono di stato in bilico in stato in bilico inanellando comizi, con la campagna democratica che continua a fare affidamento sul potere delle star. Jennifer Lopez, Beyoncé, Ricky Martin, Michelle Obama. A Las Vegas, con il candidato vice presidente Tim Walz, è arrivata Eva Longoria. Sempre più repubblicani stanno sostenendo Harris, tra cui la figlia di George W. Bush, Barbara Pierce Bush che ha dato il suo endorsement e si è unita a Liz Cheney, che fa attivamente campagna per Harris. Cheney è stata una dei soli due repubblicani nella commissione della Camera che ha indagato sulla rivolta del 6 gennaio ed è la più importante sostenitrice repubblicana di Harris. Per questo è stata definita da Trump un «falco di guerra radicale», in un’intervista con il commentatore conservatore Tucker Carlson a Glendale, in Arizona.

Non è chiaro quanto gli endorsement e la presenza delle star in realtà funzioni. Quando Barack Obama e Bill Clinton si sono rivolti alla comunità arabo americana invitandola a votare per Harris hanno avuto risultati tiepidi, mentre le contestazioni durante i comizi della candidata Dem continuano. Secondo i sondaggi del Washington Post, che si basano su una media di sondaggi nazionali e statali, la corsa è ancora incredibilmente combattuta.

HARRIS ha mantenuto il suo vantaggio a livello nazionale in Michigan, Wisconsin e Nevada, ma quello in Pennsylvania si è ridotto nell’ultima settimana. Trump è ancora in testa in Arizona, Georgia e North Carolina. Si parla comunque di percentuali di vantaggio entro il margine di errore, nell’ordine del mezzo punto, nel caso della Pennsylvania, dove Harris ha in programma di tenere il suo comizio finale, la sera del 4 novembre, a Philadelphia (Trump invece dovrebbe essere a Pittsburgh).
Come ha riassunto il content creator Hayden Clarkin in un post su Thread: «Il collegio elettorale è così divertente: cosa significa che il futuro della Nato dipende dalla contea di Erie, Pennsylvania?».

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