Il taxi corre come la lingua del suo autista. Ali al Mallah è un fiume in piena. I profughi siriani sono il bersaglio. Le parole ricordano quelle che ripetono i leghisti nel nord-est italiano. «I siriani ci stanno rubando il lavoro» ci spiega mentre ad alta velocità andiamo da Sidone verso Beirut. «Quel ragazzino lì che vende fazzoletti di carta? È un siriano. Il garzone della panetteria? È un siriano. E quelli che portano quei sacchi? Tutti siriani, tutti siriani». Alza la voce al Mallah quando ci racconta del lavoro che avrebbe perduto a causa dei profughi siriani. «Fino a...