Si sono celebrate a Milano le esequie di Umberto Eco e, con la partecipata cerimonia laica, è calato il sipario sull’incredibile storia di un fuoriclasse del lavoro intellettuale, noto nel mondo all’incirca come i Beatles. Rileggere, tra l’altro, il suo «Apocalittici e integrati» (1964) fa bene alla salute mentale e fornisce a coloro che si occupano di comunicazioni di massa categorie analitiche e strumenti cognitivi pressoché perfetti: senza tempo. Una sorta di breviario, che ci accompagna lungo i sentieri dell’Alto, del Medio e del Basso, senza gerarchie prestabilite ma con l’attenzione rabdomantica verso le strategie del desiderio. Per capire ciò...