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Sei nazioni, il Galles schianta un’Italia a due volti

Sei nazioni, il Galles schianta un’Italia a due voltiL'esordio dell'Italia contro il Galles a Roma nel Sei Nazioni 2017

Sei nazioni 2017 Un primo tempo da incorniciare, un secondo dove nulla ha più funzionato. L’Italia esce sconfitta 7 a 33 dallo stadio Olimpico nella prima giornata del Sei Nazioni di rugby. Scozia sugli scudi, l’Inghilterra vince ma rischia

Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 7 febbraio 2017

Un primo tempo da incorniciare, un secondo dove nulla ha più funzionato. L’Italia esce sconfitta 7 a 33 dallo stadio Olimpico nella prima giornata del Sei Nazioni di rugby.

Gli azzurri sono andati al riposo in vantaggio per 7-3 grazie alla meta messa a segno da Edoardo Gori e frutto di un attacco multifase finalizzato dalla spinta della mischia. Era il 28’. Per i primi venti minuti la difesa italiana aveva tenuto testa ai gallesi che avevano occupato la nostra metà campo senza però riuscire a segnare un solo punto. Tre touches giocate dai dragoni a ridosso della linea di meta e molti tentativi di sfondamento avevano esaltato la qualità della nostra difesa, implacabile nel respingere le folate gallesi. Poi, non appena l’Italia si è affacciata alla metà campo avversaria, ecco la meta.

Tutto sembrava funzionare alla perfezione.

Il Galles giocava maluccio, gli azzurri non buttavano via nulla: più forti in mischia chiusa, aggressivi nei raggruppamenti, belli da vedere negli attacchi con la palla in mano. Solo un penalty di Leigh Halfpenny (36’)b consentiva ai gallesi di accorciare le distanze prima dell’intervallo.

Ci si attendeva, coerentemente con quanto predicato da Conor O’Shea, che gli azzurri affrontassero il secondo tempo con identico piglio. Non è stato così. Sono arrivati gli errori, i falli (davvero troppi), e il Galles ha cominciato a macinare il suo gioco. Tre calci di punizione di Halfpenny (46’, 52’ e 55’) hanno permesso ai dragoni di portarsi sotto e di effettuare il sorpasso (7-12).

Poi, dopo una serie di falli della mischia azzurra, è arrivato un cartellino giallo per Lovotti (60’) e da lì in poi non c’è stata più storia: con un uomo in più i gallesi trovavano subito due mete con Jonathan Davies e Liam Williams, e i calci di tasformazione di Halfpenny portavano i nostri avversari sul 26-7. Irraggiungibili. Al 78’ era ancora George North a volare da solo in campo aperto ed era 7-33. La quarta meta, che avrebbe dato ai gallesi il punto di bonus, non è arrivata nonostante un tentativo di Williams a tempo ormai scaduto.

Ancora una volta l’Italia ha mostrato due volti: uno nella prima parte del match che ha ricordato la squadra che a novembre ha battuto gli Springboks a Firenze, attenta in difesa e determinata con il pallone in mano; un altro nella ripresa quando la confusione si è impossessata della testa degli azzurri generando errori, falli, scelte sbagliate.

Trenta punti a zero, il parziale del secondo tempo, è una spietata sentenza.

“Non è possibile vincere una partita con 15 calci di punizione contro e solo 5 a favore”, ha detto Conor O’Shea in sala stampa, individuando il punto di svolta del match in quei tre penalty che hanno permesso al Galles di operare il sorpasso: “Lì abbiamo smarrito il nostro momentum”.

Le energie nel rugby vanno incanalate nel modo giusto, se questo non accade si crea uno stato di disordine ed entropia che ti porta dritto e filato verso la sconfitta.

Il Galles ci ha messo il tanto mestiere, la solidità mentale, ma è lontano parente della squadra che nel 2012 e 2013 aveva dominato l’Europa. Ha vinto ma il suo cammino nel torneo si annuncia difficile.

L’Italia sarà di nuovo di scena a Roma sabato prossimo, quando affronterà l’Irlanda ferita dalla sconfitta contro gli scozzesi. Sarà un match difficile perché gli irlandesi difficilmente sbagliano due partite di seguito.

Scozia sugli scudi, l’Inghilterra vince ma rischia

La prima giornata del torneo ha riservato la sorpresa della vittoria scozzese contro l’Irlanda. Al Murrayfield di Edimburgo è finta 27 a 22 per i padroni di casa con  tre mete per parte. La Scozia è da tempo data in ripresa ma nessuno si attendeva un successo sulla squadra irlandese, reduce da un ruggente 2016 che l’ha vista sconfiggere tutte e tre le grandi dell’emisfero Sud, compresi gli All Blacks battuti a novembre.

Gli scozzesi hanno chiuso il primo tempo avanti per 21-8 grazie a un inizio partita di grande qualità che li ha visti andare in meta con Stuart Hogg (2) e Alex Dumbar. Il ritorno irlandese nella ripresa è stato irruente ma non è bastato: il sorpasso giunto al 62’ con la meta di Jackson (in precedenza erano andati a segno Earls e Henderson) sembrava ristabilire i rapporti di forza ma quando gli scozzesi sembravano sul punto di crollare due calci piazzati di Greig Laidlaw, come sempre preciso dalla piazzola, suggellavano una vittoria entusiasmante per una squadra da troppo tempo considerata l’anello debole delle home unions.

Una seconda sorpresa poteva giungere dal Twickenham dove la favoritissima Inghilterra, che non perde da 14 partite, ha rischiato di capitolare contro la Francia. E’ finita 19-16 ma il XV della Rosa ha dovuto a lungo inseguire un avversario molto forte fisicamente e non più affetto dalle amnesie e dalla confusione delle scorse stagioni.

Anche quest’anno il torneo si annuncia combattuto e in grado di riservare colpi di scena.

La classifica, con il nuovo sistema dei punti di bonus, è la seguente: Galles, Scozia e Inghilterra 4 p.ti; Francia e Irlanda 1; Italia 0.

Il prossimo turno

Italia-Irlanda

Galles-Inghilterra

Francia-Scozia (domenica)

 

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