«La scelta di Macron di non nominare primo ministro la candidata designata dal Nuovo fronte popolare, Lucia Castets, è molto grave, e rappresenta una svolta in senso autoritario dell’Eliseo e della Quinta repubblica francese», spiega Arturo Scotto, deputato Pd, da poco rientrato dalla Francia, dove ha assistito a Châteauneuf-sur-Isère ai lavori dell’università estiva della France Insoumise. Perché un’accusa così grave? Macron governa senza una maggioranza nell’assemblea legislativa; la scelta choc di convocare le elezioni anticipate 30 giugno senza consultare nessuno conferma e aggrava questo cortocircuito istituzionale. E ora la scelta di non conferire l’incarico di premier dopo due mesi dal...