Scontro De Magistris-De Laurentis sul nuovo stadio «per soli ricchi»
Napoli Il patron vorrebbe costruire un impianto di appena 20 mila posti. Il sindaco non ci sta
Napoli Il patron vorrebbe costruire un impianto di appena 20 mila posti. Il sindaco non ci sta
Nervi tesi tra il patron del Calcio Napoli, Aurelio De Laurentiis, e il sindaco Luigi de Magistris. L’oggetto del contendere è il restyling dello stadio San Paolo. L’impianto è del comune, la pista di atletica e la palestra sono a disposizione della città quando non c’è la squadra.
L’ultima ristrutturazione è stata fatta per Italia ’90 con tutte le polemiche e le accuse relative alla gestione dei lavori. Lo stadio insomma non è messo bene. L’ultima trovata del vulcanico produttore cinematografico è un impianto da 20mila posti «con le poltrone in pelle umana» ha spiegato, scherzando, agli ospiti al seguito della squadra in trasferta a Madrid per l’andata di Champions League. Uno stadio bomboniera per un pubblico in grado di spendere cifre molto alte che terrebbe, quindi, chiuse le porte alla tifoseria partenopea. Un tentativo era già stato fatto dalla società all’inizio del campionato facendo schizzare alle stelle il costo dei biglietti, provocando così lo sciopero del tifo e le curve vuote. Naturalmente la società si è affrettata a sottolineare che con il nuovo impianto «avrebbe messo gratuitamente a disposizione dei cittadini meno abbienti e con impeccabili requisiti di moralità, nonché di quelli segnalatisi per particolari meriti sociali, civici o scolastici, ben 5mila biglietti a partita».
Al sindaco l’idea dello stadio dalle dimensioni ridotte per soli ricchi non piace così l’ha dichiarato poi si è schierato con l’allenatore Maurizio Sarri, duramente rimproverato da De Laurentiis dopo la sconfitta con il Real Madrid, infine ha sottolineato che la squadra gioca in Champions grazie al comune che ha investito 25milioni di euro in due anni (ottenuti a tasso zero con il Credito sportivo) per adeguare lo stadio alle prescrizioni della Uefa. La società esterna, minaccia ma per adesso i soldi non li tira fuori. Dall’arrivo in serie A, infatti, il patron ha più volte ripetuto che avrebbe portato il Napoli a giocare a Palermo, ha persino ipotizzato di costruire un nuovo impianto a Caserta.
Venerdì la società ha bollato come «inopportune le esternazioni del sindaco» per poi ricordare: «Appena due anni fa la società ha presentato un progetto, con relativo piano economico finanziario, per la ristrutturazione dello stadio San Paolo, affidandosi all’architetto Zavanella, artefice dello Juventus Stadium. Tuttavia, è stato sbrigativamente bocciato dal comune senza appello». Terminando con «il Calcio Napoli ha cercato, e cerca ancora, spazi e terreni idonei alla realizzazione di un nuovo stadio». Il progetto Zavanella, ribattono da Palazzo San Giacomo, è stato respinto in due punti: la capienza di 42mila posti, giudicata insufficiente, e la mancanza di un vero piano industriale con relativi impegni economici. «Non è il momento di fare polemiche – ha commentato de Magistris -. Penso al popolo unito dei tifosi napoletani, tutti stretti attorno alla squadra, intorno all’allenatore».
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