Sciopero dimezzato nei treni. I sindacati: «Vergognoso e illegittimo»
Il caso Salvini precetta: oggi stop alle 15 della protesta contro turni massacranti e contratti scaduti. Era stata autorizzata 34 giorni fa. I sindacati: «Impugneremo un provvedimento che contrasta con il diritto dei lavoratori»
Il caso Salvini precetta: oggi stop alle 15 della protesta contro turni massacranti e contratti scaduti. Era stata autorizzata 34 giorni fa. I sindacati: «Impugneremo un provvedimento che contrasta con il diritto dei lavoratori»
Dopo non avere fatto nulla per 34 giorni, tanti ne sono passati dal momento in cui Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa Ferrovie e Fast Confsal hanno proclamato lo sciopero dei treni di oggi, il ministro dei trasporti e delle infrastrutture Matteo Salvini (Lega) ha precettato i lavoratori e ha fatto in modo di dimezzare una protesta fino alle 15. Inizialmente avrebbe dovuto essere di 24 ore essendo garantiti i treni a lunga percorrenza, così come i servizi ferroviari regionali su alcune fasce orarie: dalle 6 alle 9, dalle 18 alle 21. Nel momento in cui scriviamo è confermato invece lo sciopero di sabato del personale di terra degli aeroporti, servizi di handling e check-in. Si fermeranno per otto ore: dalle 10 alle 18.
«LA PRECETTAZIONE è un’iniziativa vergognosa, sbagliata e illegittima – sostiene il segretario generale della Filt Cgil Stefano Malorgio – Le proclamazioni degli scioperi sono a conoscenza del Ministero dei Trasporti dall’8 e dal 22 giugno. Nulla è stato fatto per evitarli mentre vi era tutto il tempo e la disponibilità per farlo. Treni ed aerei sono già stati cancellati in previsione dello sciopero e quindi in ogni caso non saranno evitati i disagi ai viaggiatori che vanno imputati a chi ha portato le trattative ad un punto morto».
«RICORREREMO nelle sedi giudiziarie competenti per impugnare questo provvedimento che contrasta pesantemente con il diritto allo sciopero previsto dalla nostra Costituzione – sostengono Claudio Tarlazzi e Roberto Napoleoni della Uiltrasporti – Lo sciopero, sia quello di Trenitalia che Italo-Ntv era stato proclamato da tempo e con l’approvazione del Garante sugli scioperi».
I LAVORATORI protestano per il rinnovo di due contratti nazionali e per una vertenza nella più grande azienda di trasporto del paese, cioè Trenitalia. In quest’ultima i sindacati hanno chiesto un adeguato piano di assunzioni e un equilibrio nella programmazione dei turni maggiormente sostenibile. Gli equipaggi dei treni sopportano tempi di lavoro pesanti al punto che si vedono rifiutare la richiesta delle ferie. Per quanto riguarda Italo l’azienda, sostengono i sindacati, si è rifiutata di rinnovare il contratto e non risponde alle richieste salariali offrendo un adeguamento ritenuto insufficiente considerata l’inflazione che taglieggia il potere di acquisto.
SALVINI, nella giornata turbolenta di ieri passata tra riunioni fallimentari e caotiche con aziende e sindacati, ha pasticciato molto e alla fine ha usato l’arma che smentisce il diritto di sciopero. E ha sorvolato sulle proprie responsabilità politiche: l’unico modo che ha trovato per risolvere un problema strutturale, contro il quale ci sono già state ampie mobilitazioni, è stato quello di colpire il diritto di sciopero, sorvolare su quanto non ha fatto, e dare ragione alle aziende. E non ha mancato, ovviamente, di giocarsi la carta reaganiana: opporre i clienti dei treni, in una giornata di caldo torrido, contro i lavoratori spezzati dai turni di lavoro massacranti che, come i clienti, soffrono la perdita di acquisto dei loro salari. In una società del risentimento generalizzato, in cui il mondo è organizzato sul modello «pago, pretendo» il ricordo della vittoria contro lo sciopero dei controllori dei voli civili è ancora vivido nella mentalità dei leghisti neoliberali. Allora Reagan mobilitò l’esercito controllori di volo civili e, il 5 agosto 1981, fece in modo di licenziare 11.345 scioperanti, dando un colpo fatale al sindacato. «Lasciare a piedi un milione di italiani, di pendolari un giovedì di luglio con temperature di 35 gradi era impensabile – ha detto Salvini – Mi adopererò perché le aziende incontrino i sindacati per dare soddisfazione ai lavoratori delle ferrovie senza però lasciare a piedi centinaia di migliaia di italiani che non ne hanno colpa».
IL MINISTERO ha fatto sapere di avere agito dopo una comunicazione giunta dalla Commissione «di garanzia sugli scioperi» nei servizi pubblici essenziali. Ieri si è insediata la nuova garante Paola Bellocchi. La stessa autorità aveva approvato le modalità iniziali della protesta di oggi.
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