Oltre due ore di conferenza stampa, affollatissima, per illustrare le posizioni del suo Pd su tutto lo scibile umano, e anche per rispondere a chi l’aveva accusata di svicolare dai dossier più spinosi, dalla guerra al termovalorizzatore di Roma.

Sul primo punto la leader Pd ha ribadito la linea di Letta. Concetto illustrato martedì anche all’ambasciatore ucraino, cui ha fatto visita. Cambiamenti in vista invece sull’aumento delle spese militari fino al 2% del Pil, che l’allora ministro Pd della Difesa Guerini aveva caldeggiato ai tempi del governo Draghi. Schlein ha ribadito le sue «perplessità» sul riarmo, e ha citato Mattarella sulla difesa comune europea: «Se questo deve essere l’obiettivo, non vuol dire che fino ad allora bisogna aumentare le spese militari nazionali. Anzi, la condivisione dovrebbe portare ad un risparmio».

SULL’INCENERITORE DI ROMA, Schlein ha spiegato che si tratta di una «decisione già presa». E che certamente non è in linea con i suoi progetti di economia circolare. «Ora c’è da lavorare sul come realizzarlo», e cioè «le tecnologie, le compensazioni e le quantità di rifiuti da incenerire», spiega. Tradotto: l’obiettivo è aumentare la differenziata e il riciclo e destinare le minori quantità possibile al termovalorizzatore. «Non è su questo progetto che si deve misurare quello che immaginiamo per il futuro», spiega la leader, che esprime piena fiducia alla sua responsabile ambiente Annalisa Corrado, contraria alla realizzazione dell’impianto.

GIUSEPPE CONTE, IERI AL SIT-IN del M5S sotto il Campidoglio contro il termovalorizzatore, non fa sconti all’alleata: «Spero che potremo recuperare Schlein. Le battaglie non si possono combattere dopo che i progetti verranno realizzati con tecnologie così impattanti». Oggi ci sarà il voto alla Camera sull’odg del Movimento contro l’impianto di Roma. Schlein ha annunciato voto contrario del Pd.

Ma il leader 5S non chiude all’appello per battaglie comuni: «Ma le alleanze non si decidono a tavolino una volta per tutte». Insomma, c’è ancora aria di competizione in quello che una volta era il campo largo di centrosinistra. E ieri Schlein ha lasciato la porta aperta anche a quel che resta del terzo polo: «Su alcuni temi siamo più vicini a loro, su altri al M5S. E anche nelle città al voto a maggio le alleanze sono variabili. Gli elettori vogliono che si costruisca una alternativa a questa destre, è una responsabilità di tutti»,

SCHLEIN AFFRONTA ANCHE il delicato tema della gestazione per altri, e per la prima volta da quando è segretaria si dice «personalmente a favore». Ma, ricorda, questo tema «non è nella nostra mozione al congresso e neppure nella proposta di legge che abbiamo presentato in Parlamento, che è frutto di sensibilità diverse, e prevede matrimonio egualitario, adozioni e riconoscimento pieno dei figli delle coppie lgbtqi+». «Piena disponibilità» al confronto con le femministe critiche verso la gpa.

Immediato il fuoco delle destre che la accusano di essere a favore di «una pratica inumana». E Stefano Lepri, cattolico del Pd, chiede «che ci sia un confronto nel partito prima di presentare proposte di legge su temi come il matrimonio egualitario». E annuncia che oggi, alla direzione dem, porrà «con forza la questione. «Dalla segretaria parole fuori misura», gli fa eco Alfredo Bazoli. «Nel partito prevale la contrarietà alla gpa».

Per quanto riguarda i rapporti interni, la segretaria ha ribadito di essere «allergica ai partiti personali» e di voler «valorizzare le culture presenti nel Pd nella chiarezza della linea politica», auspicando la fine delle correnti come «filiere di potere». E ha mandato un siluro a Vincnzo De Luca: «Sono sfavorevole al terzo mandato».

DURE LE CRITICHE AL GOVERNO su tutti i temi caldi: dal Pnrr («Si sono persi mesi, siamo preoccupatio che l’Italia perda i finanziamenti e questo governo è campione del mondio di scaricabarile») all’immigrazione dove «vediamo una corsa al ribasso tra Lega e Fdi per intestarsi i provvedimenti più disumani, stanno portando l’Ungheria di Orban in Italia». Fino alla sanità: «Ci uniamo al grido di allarme dei sindacati e degli operatori del settore».

Critiche anche sullo «spezzatino» del reddito di cittadinanza e sulle proposte per estendere i contratti a termine. Schlein, che ieri ha incontrato i leader di Cgil e Cisl Landini e Sbarra, ha annunciato che sarà alla manifestazione di Milano il 25 aprile. E ha invitato la premier a «prendere le distanze dalle parole da suprematista di Lollobrigida sulla “sostituzione etnica”»: «I loro non sono scivoloni, ma uno schema preciso». A chi le chiede un più deciso cambio di passo, risponde: «Le rivoluzioni non si fanno in un giorno».