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Scendiamo in piazza, «Salviamo l’Amazzonia»

Scendiamo in piazza, «Salviamo l’Amazzonia»

Sabato 7 settembre manifestazione a Roma Con la foresta vanno in fumo anni di costruzione della democrazia brasiliana

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 4 settembre 2019

Il Brasile e il mondo hanno bisogno dell’Amazzonia. Il 7 settembre alle ore 16, in Piazza dei Santi Apostoli, a Roma, una grande manifestazione vuole richiamare l’attenzione della società italiana sui diversi aspetti della questione amazzonica. L’atto è organizzato del Comitato Lula Livre Italia.

L’Amazzonia brucia e con la foresta vanno in fumo anni di costruzione della democrazia brasiliana. Il Brasile sta attraversando una crisi senza precedenti. Si tratta del più intenso ed organizzato attacco alle istituzioni dalla proclamazione della Costituzione del 1988, che ha segnato definitivamente la fine del regime militare.

Ora brucia non solo la foresta, ma si distruggono i popoli che vivono e dipendono dell’ecosistema amazzonico e si annientano perfino le condizioni per vivere nelle grandi città, le quali dipendono dal fragile equilibrio del ciclo delle acque che portano le piogge verso il sud del Brasile e del Sudamerica.

Ma non si tratta solo di Amazzonia. La foresta è la punta dell’iceberg del governo di Jair Bolsonaro, che in pochi mesi è riuscito a lanciare attacchi su svariati fronti, al fine di indebolire i principali e più autorevoli interlocutori della società civile. Ha tagliato fondi all’università, ha promosso un piano di finanziamento privato della ricerca che non tiene in considerazione gli interessi del Paese, ha attaccato gli scienziati, ha ignorato gli allarmi sull’ambiente lanciati dalle agenzie nazionali ed internazionali. Nel piano sociale, promuove una politica radicale di privatizzazioni e intende aprire allo sfruttamento economico le aree di conservazione dell’Amazzonia in cui si trovano preziose riserve di terre rare, senza alcuna garanzia di tutela delle popolazioni locali e dell’ambiente.
Il

niobio, tra altri elementi di primordiale interesse per l’industria di alta tecnologia, non è un materiale per la produzione di gioielli, come il Presidente ha cercato di far credere durante l’ultima riunione del G-20 in Giappone. Il niobio può rappresentare il genocidio di popoli e la distruzione di lingue, culture, ecosistemi, fauna, flora e ricchezze inestimabili se la foresta non sarà tutelata dall’avidità di attori senza scrupoli.
L’Amazzonia è più di una foresta: difenderla significa garantire i diritti umani, salvaguardare le politiche sociali, la salute della popolazione, il lavoro dignitoso, i popoli indigeni, gli afrodiscendenti (quilombolas), la diversità che presuppone il rispetto delle differenze di genero, l’istruzione, l’ambiente e la pace.

Assieme al Comitato Lula Livre Italia, saranno presenti in piazza la Casa Internazionale delle Donne, il Partito di Rifondazione Comunista, Giovani Comunisti, Matumbé Capoeira, Comitato Mst Italia, lo Spazio di Marielle, Icbie (Institute of Culture Brazil Italy Europe), Liberi e Uguali, Potere al Popolo, Flai Cgil, Associazione Libellula, Arci Nazionale

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