«Scarica accidentale»: la Russia si bombarda per errore a Belgorod
Il limite ignoto Discord leaks: gli Usa da gennaio raccomandano il ritiro ucraino da Bakhmut
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Il cane si è morso la coda. È questa la metafora che usa su Twitter il consigliere della presidenza ucraina, Mykhailo Podolyak, dopo il bombardamento accidentale russo sulla città (russa) di Belgorod. Il ministero della Difesa di Mosca non aveva tardato ad assumersi la responsabilità dell’accaduto: «Mentre un aereo Sukhoi Su-34 sorvolava la città di Belgorod, c’è stata una scarica accidentale di munizioni». Accidentale ma potente. Secondo il governatore della regione di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, sul luogo dell’impatto si è aperto un cratere di 20 metri che ha danneggiato diverse auto e condomini nei paraggi.
TUTTAVIA, a Kiev, Vinnytsia e Poltava gli attacchi russi sono andati a segno. Alcune infrastrutture civili sono state danneggiate ma al momento non si riportano vittime. Stando alle informazioni riportate da Natalia Humeniuk, portavoce del Comando meridionale ucraino, i russi sono tornati ad attaccare in forze con i droni kamikaze. Anche se la maggior parte dei droni sarebbe stata abbattuta, «almeno uno di loro» è andato a segno con efficacia. Humeniuk ha anche aggiunto che i droni stavano probabilmente cercando di colpire non solo le infrastrutture strategiche, ma anche le scorte di difesa aerea ucraina. Almeno otto droni sono stati individuati e abbattuti vicino alla capitale. L’amministrazione militare dell’oblast di Kiev ha dichiarato che i droni erano probabilmente un nuovo lotto di droni kamikaze Shahed di fabbricazione iraniana e che sono stati lanciati da «nord», quindi dalla Bielorussia. «Dopo una tregua di 25 giorni, la capitale dell’Ucraina ha subito un altro attacco aereo da parte del nemico», ha scritto su Telegram l’amministrazione militare dell’oblast.
INTANTO DAL CAMPO di battaglia più sanguinoso della guerra in Ucraina, Bakhmut, continuano a giungere informazioni contrastanti. Nella mattinata di ieri il consigliere militare della Repubblica separatista di Donetsk, Yan Gagin, aveva dichiarato che i difensori ucraini in città erano ormai accerchiati e non avevano più possibilità di accedere alle linee di rifornimento. Tuttavia, poco dopo, il leader della Dnr, Denis Pushilin, ha corretto il suo consigliere affermando che «è troppo presto per parlare di un accerchiamento» anche se le truppe russe continuano ad avanzare. Un’altra smentita ufficiale è giunta da parte di Evgeny Prigozhin, il fondatore e capo della compagnia di mercenari Wagner, il quale ha accusato «coloro che parlano in anticipo» di «creare solo problemi». Mentre dalla Difesa russa si parla di «assalti costanti» e blocchi all’iniziativa del nemico. Dal lato ucraino, la vice ministra della Difesa Hanna Maliar, ha riconosciuto che i russi «stanno avanzando in alcuni punti» di Bakhmut mentre proseguono «intensi combattimenti».
A PROPOSITO di questo centro martoriato ieri il Washington Post ha riferito che in uno dei leak di intelligence trapelati sulla piattaforma Discord, si leggevano gli avvertimenti Usa a Kiev del rischio di un potenziale accerchiamento russo e si raccomandava il ritiro delle truppe ucraine già a gennaio.
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