Chiusura a effetto della Settimana della Critica, a effetti luminosi, fosforescenze, brillii stellati nello spazio convesso notturno; quello di Sanctorum del messicano Joshua Gil (fuori concorso), a confermare il livello e lo spettro (e la spettralità) della selezione di quest’anno, tra parabole, melò, realismi, misteri, fino alla densità e alla stratificazione narrativa dell’ultimo, suggestivo film in concorso (proprio un’idea di cinema che cerca di mettere insieme porzioni, partizioni anche antitetiche di visibile e dicibile, in un discorso composito, ancora aperto dopo l’ultimo titolo di coda), Partenonas di Mantas Kvedaravicius. Il quale sembra comunicare, in termini di ricerca sulla densità, opacità...