Salvini ruba la scena con il suo «piano casa»: «Una presa in giro»
Convegno Legacoop Il ministro: presto un tavolo con tutti Assessori e Pd: «Ma se ha tagliato miliardi di fondi!». Mancato incrocio con Landini che attacca: lui pensa al ponte di Messina
Convegno Legacoop Il ministro: presto un tavolo con tutti Assessori e Pd: «Ma se ha tagliato miliardi di fondi!». Mancato incrocio con Landini che attacca: lui pensa al ponte di Messina
Riuniti da Legacoop allo stesso convegno, Matteo Salvini e Maurizio Landini non si sono incrociati. Ma dopo la precettazione del ministro che ha dimezzato le ore di sciopero dei lavoratori dei trasporti, la polemica a distanza tra i due è continuata sull’oggetto specifico dell’assise che li ha visti protagonisti in due panel separati: il piano casa.
Come era facile prevedere, il vicepremier leghista ha fatto le sue solite sparate annunciando davanti alla platea di cooperatori «di arrivare a rimettere 15 mila alloggi sul mercato» e l’imminente convocazione di un tavolo con tutti i soggetti pubblici e privati, come i proprietari di casa, fondazioni previdenziali, al ministero» per lanciare un suo “Piano casa”.
Dichiarazioni che hanno mandato su tutte le furie gli assessori competenti di molte grandi città e l’intera opposizione. Mentre il segretario della Cgil aveva già anticipato le sue critiche nell’intervento precedente in cui ha contestato «la revisione del Pnrr che ha portato al taglio di 16 miliardi in buona parte su progetti di edilizia pubblica e le priorità del governo: servono almeno 900 milioni per la casa e invece abbiamo l’azzeramento dei fondi pubblici per l’edilizia a partire da quello sulla la morosità incolpevole mentre invece si finanzia il ponte sullo stretto di Messina», ha dichiarato Landini.
Sia Salvini che Landini che Legacoop sono stati contestati dai militanti di Asia e Usb per la loro esclusione dal convegno.
Invece gli assessori alla Casa Emily Marion Clancy (Bologna), Pierfrancesco Maran (Milano), Andrea Tobia Zevi (Roma), Laura Lieto (Napoli), Jacopo Rosatelli (Torino), Benedetta Albanese (Firenze), Francesca Benciolini (Padova), Marzia Marchesi (Bergamo), Ettore Brianti (Parma), Luisa Ceni (Verona), Maria Rosa Devecchi (Lodi), Emanuele Manzoni (Lecco) e Mirella Zambello (Rovigo) hanno commentato con una nota comune gli annunci di Salvini: «Come amministrazioni che quotidianamente si confrontano con l’ormai strutturale crisi abitativa, vogliamo ricordare a lui e al suo governo che da aprile scorso giacciono inascoltate le proposte che abbiamo formulato insieme all’Anci, come 11 città, a cui nei mesi se ne sono aggiunte tante altre. Da quel giorno – continuano gli assessori – non abbiamo avuto alcun tipo di risposta se non la conferma del taglio di fondo affitti e morosità incolpevole: lo riteniamo grave, così come che il governo non voglia invitare a questo tavolo proprio noi Comuni», concludono.
Quanto al progetto di Legacoop – un Piano pluriennale in 5 anni per la realizzazione di 50 mila alloggi di Edilizia residenziale sociale (Ers) dal costo di circa 1,4 miliardi con una quota di risorse pubbliche al solo 40% – Landini la considera «una proposta interessante e intelligente ma con tutta onestà che non risolve gli enormi problemi: servono 600 mila abitazioni e per farli serve riorganizzare il sistema di edilizia pubblica».
Il responsabile casa del Pd Francesco Maiorino ha sottolineato «le 90 mila case pubbliche inutilizzate di cui 19 mila in Lombardia», apprezzato «la proposta di Legacoop sebbene l’azzeramento degli oneri di urbanizzazione svuoterebbero le casse dei Comuni». Mentre la capogruppo Pd alla Camera Chiara Braga ha attaccato: «Ma quale “tavolo”? Salvini finanzi Fondo affitti che ha azzerato e faccia di meglio: approvi i nostri emendamenti alla Manovra per rifinanziarlo».
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