Politica

Salvini a ruota libera nell’anniversario del ponte Morandi

Salvini a ruota libera nell’anniversario del ponte MorandiLa commemorazione delle 43 vittime del disastro – Ansa

14 agosto 2018 A Genova il ministro leghista delle infrastrutture promette una legge che equipari le vittime dell'incuria a quelle del terrorismo, nega gli stravolgimenti climatici e assicura nuove grandi opere: "Sono necessari il Terzo valico, la Gronda, la sicurezza del Porto. Metterò tutto il mio impegno affinché si realizzino".

Pubblicato circa un anno faEdizione del 15 agosto 2023

“Spero l’anno prossimo di portare in dote anche una nuova legge che equipari le vittime del ponte Morandi e dell’incuria alle vittime del terrorismo, con quello che ne consegue anche retroattivamente”. Proprio non ce la fa Matteo Salvini, non gli riesce contenersi e pensare, prima di parlare, alla portata delle sue parole. Il ministro delle infrastrutture rappresenta il governo nella giornata di commemorazione delle 43 vittime di un disastro che poteva e doveva essere evitato. Ma rispetto alle dolenti, severe parole di Sergio Mattarella, e anche a quelle di Giorgia Meloni, il leader leghista appare incapace di un pur minimo senso della misura.

All’equiparazione fra incuria e terrorismo che farà sicuramente trasalire i familiari delle 32 vittime della strage ferroviaria di Viareggio, i cui responsabili hanno visto processo dopo processo alleggerirsi non di poco le proprie posizioni, Salvini aggiunge anche una buona dose di negazionismo: “Piangiamo 43 vittime non della sfortuna, non del caso o del cambiamento climatico, ma della avidità dell’uomo e spero che qualcuno paghi il conto”: Eppure le immagini di Bardonecchia devastata dall’ennesimo evento estremo aprono fin dal mattino telegiornali, notiziari radiofonici e siti dei quotidiani. Ed anche quel “gestiamo più di 21mila tra ponti e viadotti in Italia, e stiamo facendo di tutto per recuperare qualche decennio di incuria”, suona stonato sulla bocca del leader di un partito che al governo del paese c’è stato parecchio negli ultimi vent’anni.

Così tocca alla portavoce del Comitato dei parenti delle vittime, Egle Possetti, riportare la discussione sul piano dell’onestà intellettuale: “Vediamo uno Stato che non ha fatto i suoi interessi in questa vicenda, sia scrivendo una concessione inaccettabile sia acquisendo senza fiatare, quasi genuflesso, i controlli eseguiti da chi avrebbe dovuto essere il controllato. Infine giungendo a patti con questo nemico”, ricomprando Autostrade dalla famiglia Benetton a un prezzo stellare: “La chiusura amministrativa di questa vicenda resterà per sempre una pugnalata gravissima che non potremo mai dimenticare come parenti delle vittime e come cittadini”, chiude Possetti.

Quanto al processo penale, nonostante gli sforzi dei magistrati a cinque anni di distanza dal disastro siamo a metà del guado del primo grado di giudizio. E se Aspi e Spea sono già uscite patteggiando un risarcimento di soli 30 milioni, l’esperienza di Viareggio insegna che, ad esempio, basta cancellare l’aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro per anticipare la prescrizione di molti reati. Ma Salvini è già oltre: “Per Genova e la Liguria sono necessari il Terzo valico, la Gronda, la sicurezza del Porto. Metterò tutto il mio impegno, la passione, la determinazione affinché si realizzino”. Con il governatore locale Giovanni Toti che su Sky ripete gli stessi concetti che parlano di nuove autostrade, nuovi viadotti, nuovi ponti per arricchire il panorama del capoluogo ligure.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento