Alla fine è arrivata: l’ordinanza che obbliga i residenti delle zone ancora a rischio nel paese di Conselice a lasciare le proprie abitazioni a causa del permanere di acque stagnanti è, da ieri, operativa. Non più consiglio ma obbligo, quindi: lo ha deliberato la giunta in accordo con i capigruppo. Nelle prossime ore le persone interessate saranno contattate per organizzare l’evacuazione.

LA MOTIVAZIONE è quella di mettere al sicuro la popolazione da possibili infezioni che potrebbero scaturire dal contatto con le acque ormai mescolate a rifiuti, liquami tossici e acque reflue, come ha affermato la sindaca Paola Pula subito dopo aver apposto la firma: «Il nostro unico obiettivo è quello di salvaguardare la salute – ha detto – e la sicurezza delle persone.

Siamo in una situazione difficile, ma insieme ne usciremo e voglio ringraziare tutti coloro che stanno lavorando incessantemente per questo. Al momento non ci sono emergenze sanitarie ma il ristagno dell’acqua, il mancato funzionamento delle fognature, le possibili interruzioni dell’acqua potabile, la presenza di rifiuti non smaltiti, rendono rischioso permanere nell’abitato ancora allagato».

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L’ESCLUSIONE, almeno per il momento, dell’allarme sanitario è stato ribadito da Raffaella Angelini, direttrice del Dipartimento di sanità pubblica Ausl Romagna, che con analoghi equilibrismi verbali ha posto l’accento sulla necessità di monitorare una situazione che continua ad essere particolarmente complicata: «Le condizioni ambientali e il quadro tecnico delineato rendono la situazione meritoria di attenzione, anche alla luce delle previsioni effettuate dal consorzio di Bonifica sui tempi di deflusso delle acque» ha commentato dal Centro operativo comunale, riferendosi alle stime fatte da Elvio Cangini.

Secondo il direttore dell’area tecnica del Consorzio di bonifica della Romagna occidentale, infatti, la situazione non potrà risolversi prima di una settimana, nonostante siano in funzione 50 pompe idrovore per riversare le acque verso i fiumi Reno e Santerno.

SEMPRE nella giornata di ieri intanto l’Ausl ha esercitato nella zona le vaccinazioni di antitetanica che sta offrendo senza appuntamento a bordo del suo camper mobile: 600 le iniezioni fatte a Conselice, 120 quelle somministrate nel vicino comune di Solarolo, l’intera popolazione scoperta, secondo i sanitari, che nella giornata di oggi termineranno le inoculazioni a Sant’Agata Bolognese, ultimo comune tenuto in osservazione dal punto di vista sanitario. La situazione non si può dire quindi ancora rasserenata lungo gli argini del Canale in destra di Reno, dove si attende ancora l’abbassamento del livello dell’acqua, mentre da stasera nuovi sfollati si uniranno agli oltre 20mila già fuori casa dall’alluvione.