Nella placida borghese Salisburgo è trionfo, comunista. Domenica, alle comunali nella città di Mozart, il candidato sindaco Kay-Michael Dankl è balzato al 28%, la sua lista, la Kpoe plus (comunisti più Giovani Verdi) al 23%. Alle ultime comunali del 2019 la Kpoe era ferma al 3,7%, con un solo consigliere comunale, oggi ne ha conquistati 10.

Ha sostanzialmente tenuto il partito socialdemocratico (Spoe) in testa col 29% per il candidato sindaco Bernhard Auinger, e il 25,6% al partito. Tra due settimane ci sarà dunque il ballottaggio social-comunista, rosso-rosso scuro.

UNA RIVOLUZIONE, in controtendenza in un paese dove il partito di estrema destra Fpoe di Herbert Kickl viaggia da mesi intorno al 30%, col rischio di vincere le elezioni politiche previste in settembre. È crollata la vecchia maggioranza di destra del sindaco uscente del partito popolare (Oevp) Harald Preuner che nel 2019 era volato al 37%. Allora giocò l’effetto dell’enfant prodige Sebastian Kurz, l’ex cancelliere ora fresco di condanna per falsa testimonianza, considerata solo l’anteprima di ben più importanti processi a suo carico.

Con la sua stella nazionale caduta, a Salisburgo il partito popolare ha perso il 16% dei voti, fermo al 20,8%. Un dato rilevante è che di questo calo ha approfittato poco la Fpoe, l’incubo che incombe sulle politiche di autunno. Nessun grande exploit. Dal 7% del 2019 il partito che fu degli ex nazisti è arrivato al 10,7%. I Verdi hanno tenuto con lievi perdite piazzandosi al quarto posto col 12,7%, prima della Fpoe.

A Salisburgo città un 70% della popolazione si è espressa contro una maggioranza di centro-estrema destra. Diversa la situazione nei piccoli comuni nell’omonima regione dove il partito popolare ha mantenuto la sua netta predominanza. Affluenza bassa ma cresciuta, al 54,3%, 5 punti in più frutto principalmente della mobilitazione costante non solo pre elettorale della Kpoe nelle zone di periferia tra i cittadini più delusi e arrabbiati.

COME SPIEGARE il successo comunista nella quarta città austriaca? Ormai è il secondo dopo Graz, seconda città per ordine di grandezza, dove la sindaca Kpoe Elke Kahr in gennaio è stata insignita del premio di migliore sindaco del mondo riconosciuto dalla londinese City Mayors Foundation.

Intanto va considerato che il voto in Austria è proporzionale senza bisogno di perdere tempo in alchimie di campi più o meno larghi. Conta il carisma del 35enne Dankl ex portavoce della giovanile dei Verdi, battezzato «politstar» dai media. Faccia pulita e sorridente, storico di formazione, mediatore culturale in un museo, empatico e popolare. Ha seguito la ricetta vincente di Graz: poca o niente ideologia, un lavoro costante alla base per migliorare le condizioni di vita dei più svantaggiati, regolari e continue ore di ricevimento dei cittadini per risolvere i problemi.

Tema principale gli alloggi in affitto che in Austria riguarda la metà della popolazione. A Salisburgo mangiano fino al 40% degli stipendi. Alcuni traguardi come un fondo comunale per le cauzioni Dankl l’ha ottenuto da singolo consigliere su 40. Il risultato di Salisburgo dovrebbe rinforzare la posizione di Andreas Babler, segretario nazionale della Spoe costantemente sotto fuoco amico, smontato e svilito dai media per le sue posizioni troppo a sinistra, unica via invece perché la protesta e rabbia non vadano a destra. Come dimostra Salisburgo.