Sala presenta la nuova giunta: «Ora a Roma per i fondi Ue»
Milano 12 assessori: sei del Pd, due tecnici, sei donne: tra queste la giovanissima democratica Gaia Romani a cui andrà l’assessorato ai Servizi civici. Diverse le riconferme: in primis la vicesindaca Pd Anna Scavuzzo, alla quale andrà anche l’Istruzione
Milano 12 assessori: sei del Pd, due tecnici, sei donne: tra queste la giovanissima democratica Gaia Romani a cui andrà l’assessorato ai Servizi civici. Diverse le riconferme: in primis la vicesindaca Pd Anna Scavuzzo, alla quale andrà anche l’Istruzione
A meno di una settimana dalla schiacciante vittoria contro Luca Bernardo, il riconfermato sindaco Beppe Sala ha già un biglietto per Roma: «Da martedì inizierò a fare il giro dei ministeri: spero che il governo faccia in fretta con l’assegnazione dei fondi del Pnrr – dice presentando la nuova giunta – Da qui a Natale bisognerà fare chiarezza su cosa possono concretamente rappresentare per la città questi soldi».
Non si può dire che abbia perso tempo l’ex manager di Expo: in 5 giorni ha ufficializzato quella che già si preannunciava come una squadra giovane ed equilibrata dal punto di vista della parità di genere. 12 assessori, sei del Pd, due tecnici, sei donne: tra queste la giovanissima democratica Gaia Romani (25 anni) a cui andrà l’assessorato ai Servizi civici. Diverse le riconferme: in primis la vicesindaca Pd Anna Scavuzzo, alla quale andrà anche l’Istruzione.
Restano in squadra pure Marco Granelli (Pd) alla Sicurezza e il recordman di preferenze (quasi 10mila) Pierfrancesco Maran che dall’Urbanistica si troverà a gestire l’assessorato alla Casa e allo Sviluppo dei quartieri. Un compito non facile: Sala ha già più volte rimarcato l’importanza di un piano abitativo basato sulla fusione del patrimonio Aler (di gestione regionale) e Mm (di competenza comunale). Il sindaco conta sull’interazione tra Palazzo Marino e Regione Lombardia.
Ma Attilio Fontana difficilmente si mostrerà collaborativo, e non solo per le visioni opposte tra i due e le rispettive squadre: se è vero che Sala potrebbe presentarsi alle regionali del 2023 come candidato del centrosinistra, di certo il leghista non gli renderà la corsa più agevole. Sala intanto mette le mani avanti: «La Regione è come la scalata dell’Everest: salire su quella vetta vuol dire che va fatto per tempo. Il candidato va individuato almeno un anno prima».
Altro dossier caldo è quello di San Siro e del nuovo stadio: in giunta c’è Elena Grandi dei Verdi – da sempre contrari alla costruzione di un nuovo stadio – alla quale va proprio l’assessorato all’Ambiente. Ruolo «scomodo» il suo, vista la posizione del suo partito a favore della ristrutturazione del Meazza. Due giorni fa il presidente del Milan Scaroni aveva riferito dell’assenso di Sala «al progetto con le modifiche». Il sindaco vole chiudere in fretta: «Inter e Milan mi hanno chiesto di incontrarli, lo farò. Poi sarà il momento di decidere: non tutti la vedono nello stesso modo, ma tutti sanno che alla fine decido io perché non possiamo tenere ancora in ballo le società».
In giunta anche i dem Lamberto Bertolè (Welfare e salute) e Arianna Censi (Mobilità). Poi i tecnici Tommaso Sacchi, alla Cultura, in arrivo dal comune di Firenze e Giancarlo Tancredi, alla Rigenerazione urbana. Chiudono il cerchio i civici Emmanuel Conte, al Bilancio, Martina Riva, allo Sport, turismo e politiche giovanili e la riformista Alessia Cappello, al Lavoro e Sviluppo economico.
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