Rwm Italia amplia la fabbrica ma riduce gli operai
Business delle armi La doppia strategia della fabbrica di bombe di Domusnovas: 90 lavoratori in cassa integrazione, altri 80 non hanno ottenuto il rinnovo del contratto mentre va avanti l’iter burocratico per l’ampliamento dello stabilimento sardo
Business delle armi La doppia strategia della fabbrica di bombe di Domusnovas: 90 lavoratori in cassa integrazione, altri 80 non hanno ottenuto il rinnovo del contratto mentre va avanti l’iter burocratico per l’ampliamento dello stabilimento sardo
Dal primo agosto 90 lavoratori della fabbrica di bombe Rwm con sede a Domusnovas, in Sardegna, sono entrati in cassa integrazione e altri 80 non hanno ottenuto il rinnovo del contratto.
La decisione di ridurre l’organico era stata presa dalla casa madre tedesca e dalla dirigenza italiana dopo che nel giugno 2019 il governo Conte 1 aveva approvato una mozione per fermare l’esportazione di bombe verso l’Arabia saudita, da anni utilizzate contro i civili nella guerra in Yemen.
NONOSTANTE IL BLOCCO della produzione, l’azienda ha continuato a portare avanti l’iter burocratico per ottenere l’ampliamento della fabbrica e a fine luglio il Tar della Sardegna ha respinto il ricorso di Italia Nostra e del Comitato per la riconversione che chiedevano di fermare i lavori.
Da un lato, quindi, si provvede alla riduzione del personale e dall’altro si continua a progettare un’espansione dell’azienda. Difficile interpretare il significato di questa doppia strategia ma l’apertura negli ultimi anni di due nuove produzioni in Qatar e in Arabia saudita lascia presagire che la partita non sia ancora chiusa.
RWM CONTINUA A ESSERE una pedina utile per il colosso degli armamenti Rheinmetall e una conferma arriva proprio dall’ultimo bilancio aziendale del 2019, in cui sono presenti due commesse del 2018 per una fornitura di armamenti diretti in Qatar (nota come Progetto QA208).
Le armi non sono prodotte in Italia ma in Sudafrica e in Germania, mentre l’azienda italiana «è da inserirsi in una strategia del Gruppo di avere un unico interlocutore (Rwm Italia) verso il Cliente (la società qatarina Rbat)».
A darne notizia è stato proprio il manifesto in un articolo del 30 giugno scorso a firma di Giorgio Beretta (Opal Brescia) e di Francesco Vignarca (Rete Disarmo).
Grazie a Rwm e all’autorizzazione dell’Italia, Rheinmetall è riuscita ad attivare un ordinativo per la produzione di armi in Qatar. Una transizione che ha portato liquidità ai conti dell’azienda di Domusnovas in cambio dei rischi finanziari dell’operazione.
INTANTO DUE DEPUTATI della Lega, Roberto Ferrari e Eugenio Zoffili, hanno presentato una risoluzione alla Camera, chiedendo al governo di acquistare le munizioni di Rwm Italia per destinarle alle nostre forze armate. Una richiesta che, come nota Giorgio Beretta, «garantirebbe soltanto il fatturato della multinazionale tedesca e l’acquisto da parte della nostra Difesa di un quantitativo di armamenti di gran lunga superiore al fabbisogno (nel 2019 a fronte di 112 milioni di vendite l’Italia rappresentava solo il 3,8 per cento)».
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento