Russia, l’attentatore della sede del Fsb era un anarchico
Russia Durante la perquisizione condotta in casa del giovane infatti sono stati ritrovate riviste e materiali anarchici e dell'estrema sinistra oltre che un poster della Raf (Rote Armee Fraktion). Grazie all'analisi del suo pc la polizia è venuta anche a sapere che il ragazzo era registrato a un canale anarchico di Telegram denominato “Discorsi insurrezionali” con il nickname di Sergey Necaev, il celebre anarchico nichilista russo del XIX secolo
Russia Durante la perquisizione condotta in casa del giovane infatti sono stati ritrovate riviste e materiali anarchici e dell'estrema sinistra oltre che un poster della Raf (Rote Armee Fraktion). Grazie all'analisi del suo pc la polizia è venuta anche a sapere che il ragazzo era registrato a un canale anarchico di Telegram denominato “Discorsi insurrezionali” con il nickname di Sergey Necaev, il celebre anarchico nichilista russo del XIX secolo
A 24 ore di distanza dall’attentato alla sede del Fsb (ex Kgb) di Archangelsk, gli inquirenti sembrano aver chiarito quali scopi e motivazioni avrebbero condotto il diciassettenne Michail Zlombinsky a farsi saltare in aria con una bomba rudimentale confezionata con 300 grammi di tritolo, provocando il ferimento di 3 agenti dei servizi. La tentata strage quindi non sarebbe riconducibile al neofascismo ucraino come era stato con cautela paventato in un primo momento, ma all’area anarchica e antagonista.
Durante la perquisizione condotta in casa del giovane infatti sono stati ritrovate riviste e materiali anarchici e dell’estrema sinistra oltre che un poster della Raf (Rote Armee Fraktion). Grazie all’analisi del suo pc la polizia è venuta anche a sapere che il ragazzo era registrato a un canale anarchico di Telegram denominato “Discorsi insurrezionali” con il nickname di Sergey Necaev, il celebre anarchico nichilista russo del XIX secolo.
Proprio su questo social network Zlombovsky avrebbe rilasciato una sorta di testamento-rivedicazione dell’azione che avrebbe compiuto dopo pochi minuti in cui si inneggiava allo “splendente futuro del comunismo anarchico”. Gli organi di sicurezza stanno ora valutando se l’azione sia stata compiuta in solitudine, se l’attentatore possa essere stato incitato da qualcuno o se il giovane appartenesse a qualche gruppo. Un’ipotesi quest’ultima considerata improbabile da “Azione Autonoma” il più importante network militante libertario russo.
“Azione Autonoma” nel porgere le condoglianze alla nonna con cui Zlombovsky viveva, ha precisato che l’attentatore non aveva rapporti con gli attivisti del movimento anarchico della regione. “Azione Autonoma” ha voluto anche precisare in un altro comunicato che “dal 1999 dopo lo sgominamento del gruppo moscovita di “Nuova Alternativa Rivoluzionaria” non si era più assistito a attentati di matrice anarchica”. Malgrado ciò la nonna del ragazzo è tornata a lanciare accuse contro presunti elementi che “avrebbero fatto il lavaggio del cervello a mio nipote”.
Della pista anarchica però continua a dubitare Sergey Udalzov leader del “Fronte di Sinistra”. Secondo Udalzov dopo questo attentato “le autorità hanno un’eccellente opportunità per lanciare nuovi attacchi e azioni repressive contro gli oppositori. Sembra una provocazione pianificata”, ha affermato.
Repressione e provocazione che avrebbe colpito alcuni antifascisti di San Pietroburgo e Penza in prigione da alcuni mesi con l’accusa di aver fondato nel 2017 l’organizzazione estremista “La Rete”. Per protestare contro la montatura e le torture che i giovani avrebbero subito in carcere, domenica scorsa (in coincidenza con la giornata della memorie sulle repressioni staliniane degli ’30) le madri degli indagati detenuti hanno organizzato manifestazioni in varie città e davanti alla sede del Fsb di Mosca, a cui hanno partecipato migliaia di persone.
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