Chi non sa da dove vengono i propri avi prima o poi viene preso dal tarlo della ricerca genealogica e allora scopre di avere a disposizione quella meravigliosa fonte di storie che si chiama Archivio di Stato.

Quel tarlo ha preso anche Russell Crowe che, sapendo di avere un antenato italiano, ha indagato anni per scoprire da dove veniva quel parente della madre arrivato in Nuova Zelanda nel 1864.

L’esito lo ha scritto lui stesso su X e lo ha ribadito al recente festival di Sanremo dove è stato ospite con la sua band per promuovere il tour che farà in Italia dal 9 al 16 luglio.

Il bis-bis-bis nonno di Russell Crowe si chiamava Luigi Ghezzi ed era nato il 22 giugno 1829 a…? Ascoli Piceno, ha detto Crowe. E invece no. Luigi Ghezzi è nato a Chiusa Ferranda, frazione del comune di Fidenza in provincia di Parma.

La notizia l’ha svelata il sindaco di Fidenza, Andrea Massari, ma le complicate ricerche le ha svolte un appassionato di archivi, Reno Cicconi, che ha trovato il seguente atto di nascita: «L’anno milleottocentoventinove, il ventidue giugno, davanti a me, podestà di Borgo San Donnino, distretto Ducato di Parma è comparso Ghezzi Agostino di anni trentuno coltivatore domiciliato a Chiusa Ferranda, il quale ha dichiarato che oggi ad un’ora antimeridiana gli è nato dalla Leggieri Anastasia, sua moglie, un figlio a cui è stato dato il nome di Luigi».

Tre precisazioni.

All’epoca Fidenza si chiamava Borgo San Donnino, nome che viene dal santo patrono della città. Il Ducato di Parma e Piacenza era retto da Maria Luigia d’Austria, seconda moglie di Napoleone, che lì regnò dal 1814 fino alla morte, nel 1847. L’intera vicenda di Luigi Ghezzi, corredata da documenti, è stata ricostruita dal sito cronachepicene.

Per una strana coincidenza, conosco molto bene Chiusa Ferranda perché ho vissuto lì i primi 25 anni della mia vita. È un bruscolo di paese con una chiesa, un tempo una scuola, una fabbrichetta, un’osteria e case sparse fra campi.

Crowe, quando è arrivato a Sanremo, sapeva tutto ciò perché Massari gli aveva scritto dicendogli che, con l’atto di nascita del trisnonno in mano, potrebbe chiedere la cittadinanza italiana, se lo volesse.

L’attore non ha risposto. In compenso il suo staff ha chiamato il comune di Parma proponendo di fare lì un concerto, ma per una cifra così alta che Parma ha declinato.

Il sindaco di Ascoli, per contro, ha colto al volo l’occasione e nel giro di tre giorni ha dato a Crowe la cittadinanza onoraria, infischiandosene della verità emersa dagli archivi di Stato, poi Piazza del Popolo per un concerto.

La morale di tutto ciò è la seguente.

  1. Russell Crowe sentirà pure un legame di sangue con l’Italia, ma che suo nonno sia nato in Emilia Romagna piuttosto che nelle Marche gli interessa poco, con buona pace degli archivisti che con passione hanno scartabellato per trovare le prove delle sue origini. D’altra parte, cosa vuoi che siano, per uno abituato a percorrere distanze intercontinentali, 443 chilometri di differenza. Un bruscolo sulla carta geografica.
  2. La pubblicità vince sulla verità fattuale e così il sindaco di Ascoli Piceno può dire in giro che l’avo di Crowe è nato lì anche se non è vero.
  3. Quel furbacchione di Russell ha usato qualcosa cui sicuramente tiene, il legame con l’Italia, per attirare pubblico sulla sua tardiva carriera di musicista, ma a un certo punto bisogna guardare ai propri interessi e di fronte a un «Va dove di porta il cuore» e un «Va dove ti porta il business» ha scelto senza esitazione.

Quando andrete al concerto di Russell, se ci andrete, ricordatevi che non tutto è intonato come sembra.

mariangela.mianiti@gmail.com

Errata Corrige

Per un refuso, nella versione della rubrica in edicola in un passaggio Ascoli Piceno è finito in Abruzzo e non invece nelle Marche, dove si trova. Ci scusiamo con lettrici e lettori