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Roma, per passare dall’eccezione all’ambizione

Roma, per passare dall’eccezione all’ambizione

Commenti Roma non può vivere solo di grandi appuntamenti, serve la forza politica di una città che trasforma l’Eccezione in Ambizione e che sfida la destra sul campo della giustizia sociale e ambientale

Pubblicato circa un anno faEdizione del 21 luglio 2023

Ordinario non è un aggettivo possibile per una città come Roma, ma in questa verità non c’è assoluzione per chi amala vecchia e millenaria capitale. Il tema non è nuovo, in qualche modo l’Eccezione Roma accompagna ogni amministrazione nella sfida improba di cercare con mezzi propri e abilità politica di risolvere la sfida con mezzi spuntati.

La stessa sfida che segna anche questa nuova stagione, guidata da Roberto Gualtieri, iniziata sotto la stella del riscatto dall’abbandono della città e la missione dei grandi investimenti da conquistare ma che solo oggi in verità scopre qual è la vera battaglia che dovrà affrontare: come si salvano insieme una città e le sue comunità dentro un’economia segnata dalla guerra? Ben più di una sfida di gestione e amministrazione, una sfida epocale. Una sfida politica, nella quale il mondo progressista si gioca la sua partita più importante: trasformare le città governate dal centrosinistra da ridotta resistente contro l’ondata reazionaria in casematte di un nuovo modello di sviluppo, democratico, egualitario, efficiente.

Solo Roma può essere capofila di una nuova stagione delle città dei diritti e della giustizia sociale. Se il governo Meloni dietro tanta retorica, lascia guadagnare ancora di più i ricchissimi con extraprofitti energetici e flat tax, e punisce i più deboli su reddito di cittadinanza e sostegni alla casa, il prezzo di queste scelte cadedulle spalle delle città e per questo non basta più il buon governo. Una sfida nuova e un nuovo mare da navigare meritano nuove bussole a cui affidarsi. Bussole su cui stringere un patto con la città, con chi è disposto a combattere per Roma senza vederla consumarsi o espropriare ricchezza e opportunità. I primi pronti a farlo sono le romane e i romani non lasciati all’insofferenza di problemi atavici né stranieri ai grandi progetti del Giubileo e del Pnrr.

Possiamo credere a una città della partecipazione qualificata, a un grande Forum sulla città che cambia e che non lascia nessuno indietro, con associazioni, sindacati, comitati di quartiere. Le forze con cui lanciare una sfida al governo per la dignità di tutte e tutti e per l’autonomia di Roma con legge speciale, sempre evocata e ormai necessaria. Roma non può vivere solo di grandi appuntamenti, serve la forza politica di una città che trasforma l’Eccezione in Ambizione e che sfida la destra sul campo della giustizia sociale e ambientale.

A Roma la destra in queste ultime ore ha ripreso in mano il manganello contro i movimenti per il diritto alla casa: il nemico è proprio chi si organizza per un diritto, i corpi intermedi che vanno espulsi per lasciare il campo alla solitudine e al rancore. Nuove bussole che seguano una traccia giusta iniziata in questi due anni, sulla casa, sui diritti civili, beni comuni, salvaguardia lavorativa. Roma può essere di più: una città circolare per modello di sviluppo, una città integralmente femminista con comunità educanti che invadono il tessuto urbano , che curi l’identità con orgoglio, apertura al mondo e nuovi servizi di cittadinanza. Una città che ascolta, innanzitutto, e comunica. Travolta dai grandi eventi e grandi progetti, Roma rischia di lasciare indietro ciò che ha di più prezioso: le persone normali che ogni giorno lottano per un salario degno, per attraversare una città senza ostacoli, che temono la trasformazione se rimangono ai margini.

L’Ambizione Roma è a portata di mano: un’ambizione popolare, che sceglie di crescere innanzitutto per chi ha bisogno di non essere più escluso. Per questo oggi alle 18.30 a Industrie Fluviali nel quartiere Ostiense porteremo alcune voci della sinistra ecologista e della società civile della nostra città a confronto con il sindaco Gualtieri sulla sfida comune che ci attende.

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