Roma, occupazione e sgombero di una ex scuola
Movimenti Cento nuclei familiari e gli studenti di Cambiare Rotta entrano in un edificio abbandonato da una decina d'anni. Nessuna mediazione da parte delle istituzioni. Dopo dieci ore interviene la polizia
Movimenti Cento nuclei familiari e gli studenti di Cambiare Rotta entrano in un edificio abbandonato da una decina d'anni. Nessuna mediazione da parte delle istituzioni. Dopo dieci ore interviene la polizia
È durata dieci ore l’occupazione della ex scuola Sibilla Aleramo al numero 967 di via Tiburtina, nella periferia nord est della capitale. Questa mattina 100 nuclei familiari organizzati dai movimenti per il diritto all’abitare e un gruppo di studenti di Cambiare Rotta hanno provato a trasformare in una nuova casa l’edificio di proprietà pubblica abbandonato da una decina d’anni.
Sulla facciata hanno appeso diversi striscioni, come «Stop sfratti, pignoramenti, sgomberi. Riprendiamoci le case» o «Stanchi di attendere: gli studenti in lotta si riprendono le case». Sul tetto e all’ingresso sono state piazzate delle tende, simbolo della protesta contro il caroaffitti che gli universitari hanno portato avanti in diverse città italiane il mese scorso.
«Chiediamo che si apra un’interlocuzione autorevole sull’utilizzo di questo spazio», avevano scritto gli occupanti nel comunicato che annunciava l’azione. Ma la risposta del comune, guidato dal centrosinistra di Roberto Gualtieri, è stata negativa. L’assessore al Patrimonio e alle politiche abitative Tobia Zevi ha dichiarato: «Le istanze di studenti, sfrattati e fragili sono prese in grande considerazione da questa amministrazione, che sta lavorando su progetti di recupero di edifici inutilizzati. Tuttavia la nostra disponibilità a un percorso condiviso non ammette nuove occupazioni di immobili, siano essi pubblici o privati, che rischiano solamente di interrompere il dialogo fruttuoso che ha portato all’approvazione in giunta del Piano strategico per il diritto all’abitare 2023-2026».
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Movimenti e sindacati: «Approvare il Piano casa»Porta chiusa ai ragazzi e alle famiglie, dunque. L’amministrazione punta tutto sul nuovo Piano casa che, se attuato pienamente, darebbe una risposta a quasi un quarto delle 13mila persone che attendono una casa popolare, aiuterebbe chi ha difficoltà a pagare l’affitto e offrirebbe soluzioni agli abitanti di alcune occupazioni della capitale, come Spin Time o Metropoliz. Esperienze nate dalla rottura della legalità, che hanno permesso a centinaia di persone di avere un tetto sulla testa e creare spazi di socialità e di produzione artistico-culturale.
«Le occupazioni, vecchie o nuove, e il Piano casa, che movimenti e sindacati hanno contribuito a scrivere, nascono dalla stessa esigenza: rispondere all’emergenza abitativa che attanaglia la capitale. Una città dove secondo centinaia di immobili pubblici e privati sono lasciati all’incuria e all’abbandono e, secondo i dati del Sunia Cgil, 250mila appartamenti non sono abitati, cioè il 14% del totale. Intanto migliaia di persone vivono una strutturale precarietà abitativa», dice Margherita Grazioli dei Blocchi precari metropolitani.
Intorno alle 13.30 il dispositivo messo in campo dalle forze dell’ordine per isolare l’ex scuola è entrato in azione. La celere è arrivata a contatto con gli occupanti posizionati all’ingresso e li ha trascinati via entrando nell’edificio, con l’ausilio dei vigili del fuoco. Dopo lo sgombero è stato mantenuto un presidio all’esterno e nel pomeriggio si è tenuta un’assemblea.
«In questo spazio abbandonato si potrebbero realizzare alloggi per studenti, case popolari, centri di cultura, teatri. È di questo che ha bisogno la città – ha detto Luca Fagiano, del Coordinamento cittadino di lotta per la casa – I rappresentanti istituzionali avevano l’occasione di venire a vedere e immaginare insieme delle soluzioni, ma abbiamo ricevuto solo l’assedio poliziesco e l’assenza della politica. Il comunicato dell’assessore Zevi è stato una pietra tombale su ogni possibilità». Sabato i movimenti torneranno in piazza per la manifestazione nazionale contro il governo Meloni indetta dal sindacato Usb e da un vasto arco di realtà sociali. Appuntamento alle 14 in piazza Repubblica.
La protesta di oggi ha comunque ottenuto un tavolo con il prefetto di Roma Lamberto Giannini, che si terrà lunedì prossimo. Prefetto che la consigliera Pd e delegata al patrimonio della Città metropolitana Cristina Michetelli ha ringraziato per il rapido intervento di sgombero. «La stagione delle occupazioni nella Capitale è finita», ha dichiarato a caldo.
A Roma le ultime ondate di occupazioni abitative risalgono ai due «Tsunami Tour», il 6 dicembre 2022 e il 6 aprile 2023, quando circa 3mila persone presero casa simultaneamente. Da allora è stata realizzata una sola occupazione, a Colle Monfortani su via Prenestina, durata poco più di un anno. Per il resto solo sgomberi: con la forza o, sotto la nuova amministrazione, con il dialogo e l’offerta di soluzioni alternative.
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