«L’amministrazione comunale sembra non voler riconoscere la gravità di quanto accaduto durante l’adunata». La denuncia, l’ennesima, è di Non Una Di Meno Rimini che ha raccolto 500 segnalazioni e 170 racconti dettagliati di molestie avvenute durante la 93ª adunata degli alpini che si è svolta a Rimini tra il 5 e l’8 maggio. Il nuovo casus belli è la mancata autorizzazione di un dibattito previsto per domani alle 18 in piazzetta Francesca. Lunedì pomeriggio, tramite la questura, «il comune ha negato lo spazio», scrivono le attiviste. La motivazione ufficiale sarebbe la compresenza di un evento di cui, però, «non vi è traccia nei siti istituzionali così come in rete». Nel testo che convoca l’iniziativa si legge che l’obiettivo non è parlare di ciò che è successo durante l’adunata ma organizzarsi affinché non accada più. Non Una Di Meno aveva invitato anche rappresentanti istituzionali ed esponenti della stessa amministrazione comunale. Senza ottenere risposta. Nei giorni scorsi si è consumata una frattura tra i rappresentanti nazionali e locali del Pd (la città è governata dal centro-sinistra guidato da Jamil Sadegholvaad). In particolare dopo un comunicato della Conferenza delle donne Pd di Rimini che a molti è suonato come equidistante tra vittime e autori delle molestie. Uno scontro che ha portato alle dimissioni di Sonia Alvisi, consigliera regionale per la Parità, dal ruolo di coordinatrice dell’organismo cittadino. Intanto Non Una Di Meno sta andando avanti con il supporto legale delle donne molestate. Nei prossimi giorni potrebbero esserci novità.