Rilasciato in attesa di giudizio l’economista, scrittore e giornalista Mehmet Altan. La decisione è stata presa dalla 2a camera penale della Corte di giustizia regionale di Istanbul dopo 21 mesi di carcere preventivo. Altan era in carcere dal 22 settembre 2016 con l’accusa di associazione terroristica con la rete dell’imam Gulen e sovversione dell’ordine costituzionale. Secondo la procura avrebbe favorito il tentato golpe del 2016 attraverso alcune sue pubblicazioni e interviste rilasciate in televisione.
Insiema a lui in carcere erano finiti il fratello Ahmet Altan e Nazli Ilicak, anch’essi giornalisti, per i quali invece il tribunale ha deciso per il proseguimento della misura di detenzione cautelare preventiva. Il loro è il primo caso di giornalisti arrestati dopo il tentato colpo di stato.

I tre sono stati condannati all’ergastolo in primo grado, con aggravanti che non permetteranno loro di beneficiare di future amnistie, possibilità su cui il dibattito in Turchia ha cominciato in queste settimane ad accendersi.

Il caso Altan aveva creato particolarmente scalpore nel gennaio scorso, quando la Corte costituzionale turca aveva disposto il rilascio dei due fratelli e di un altro giornalista, Turhan Gunay, perché i loro diritti di espressione e giusto processo sono stati violati. Tuttavia le Corti penali 13a, 26a e poi 27a avevano ribaltato il verdetto della Corte costituzionale e disposto la continuazione dei provvedimento di carcerazione, creando un conflitto all’interno del sistema giudiziario turco. Ad aumentare la tensione era stato un tweet del vice primo ministro Bekir Bozdag, che aveva accusato la Corte costituzionale di aver oltrepassato i limiti previsti dalla costituzione. L’intervento di Bozdag aveva causato sdegno perché considerato un’ingerenza del governo nel sistema giudiziario.

Amnesty International, che monitora il caso, ha così commentato per voce della direttrice per l’Europa Gauri van Gulik: «La scarcerazione di Mehmet Altan era più che dovuta. La sua prigionia rappresentava una parodia della giustizia, emblematica delle profonde falle del sistema giudiziario turco».

I fratelli Altan restano in attesa di un verdetto d’appello che richiederà ancora diversi mesi. Ma la Turchia è oggi un paese dove si gioisce anche soltanto per un rilascio in attesa di giudizio, invece che per assoluzioni che tardano a venire.