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Riconvertire le fabbriche, l’idea dem terrorizza Trump

Riconvertire le fabbriche, l’idea dem terrorizza TrumpCoronavirus, Trump in conferenza stampa – Ap

Stati uniti Una legge del 1950 permette al presidente di controllare la produzione privata in caso di emergenza. I governatori lo chiedono, lui glissa

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 24 marzo 2020

Da giorni è in corso l’ennesima lotta tra i governatori Usa con Andrew Cuomo, governatore di New York in testa, e Donald Trump.

La battaglia riguarda un’idea caldeggiata anche da Bernie Sanders: rispolverare il Defense Production Act, legge del 1950 per far fronte alla guerra in Corea e che permette al presidente di condizionare l’industria privata rendendo prioritari i contratti governativi per l’acquisizione di beni e servizi ritenuti necessari alla difesa nazionale e di controllare la loro distribuzione.

In questo momento a preoccupare i governatori è la scarsità di respiratori. C’è una corsa all’acquisto ma non basta, bisogna produrne di nuovi. E non basta nemmeno l’uso delle sole fabbriche specializzate già esistenti: c’è bisogno che ditte diverse vengano riconvertite alla produzione.

Trump si era detto possibilista, ma ritarda: l’idea di avvicinarsi anche solo come area semantica a una statalizzazione dell’industria privata gli fa orrore.

«Non è statalizzazione – ripete Cuomo incessantemente – Lo Stato di New York è il più colpito dal virus, New York City è l’epicentro, abbiamo e avremo bisogno di respiratori. Le ditte verranno pagate, non è una statalizzazione, è un aiuto temporaneo quando tutti devono fare la propria parte».

Toni meno pacati da Bill De Blasio, sindaco di New York: «Trump non sta alzando un dito per salvare la città dove è nato. In una settimana gli 11 ospedali pubblici di New York non avranno abbastanza strutture per aiutare i cittadini. Ora vi leggo le statistiche, ma non recepitele come numeri, ma come notizie su altri newyorchesi. Sarò onesto: è solo l’inizio, andrà peggio».

Il tema della sanità è sovrano. La portavoce democratica della Camera, Nancy Pelosi, ha chiesto pubblicamente a Trump di «abbandonare la sua causa per eliminare la legge sull’assistenza sanitaria a prezzi accessibili (l’Obamacare) e sollecitare i 14 stati che hanno rifiutato di espandere Medicaid (l’assistenza sanitaria per i più poveri) a farlo».

Al momento Trump sembra molto più concentrato sull’economia che sulla salute degli americani. In un tweet notturno ha scritto, tutto in maiuscolo: «Non possiamo lasciare che la cura sia peggio del problema. Alla fine del periodo di 15 giorni, prenderemo una decisione su dove vogliamo andare!».

The Donald continua a ventilare un rallentamento delle misure di distanza sociale, mentre gli esperti raccomandano l’opposto e i governatori parlano di mesi di sacrifici e cambiamenti strutturali drastici.

«La sola speranza per l’economia è implementare un sistema di assistenza sanitaria pubblica intelligente – ha detto Cuomo – Nessun politico al momento ha il lusso di concentrarsi su un solo problema, se la salute o l’economia. E l’economia passa per un sistema di sanità pubblica intelligente».

L’idea non sorride a Trump che in conferenza stampa continua a mentire, come con l’affermazione che General Motors e Ford starebbero già fabbricando i respiratori, smentita alla Cnn da entrambe le ditte. Devono ancora iniziare la produzione e impiegheranno mesi, se non di più, per farlo.

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