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Renzi firma il decreto, ad agosto prime celebrazioni

Renzi firma il decreto, ad agosto prime celebrazioni

Unioni civili Un altro passo è stato fatto. Dopo il via libera del Consiglio di stato, ieri il premier Matteo Renzi ha firmato il dpcm (decreto del presidente del Consiglio dei ministri) […]

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 24 luglio 2016

Un altro passo è stato fatto. Dopo il via libera del Consiglio di stato, ieri il premier Matteo Renzi ha firmato il dpcm (decreto del presidente del Consiglio dei ministri) che adotta le disposizioni transitorie per la tenuta dei registri negli archivi dello stato civile, sulla regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso. Il provvedimento è stato controfirmato dal ministro della Giustizia Andrea Orlando e da quello degli Interni Angelino Alfano. A poco più di due mesi dalla sua approvazione la legge sulle unioni civili diventa così definitivamente operativa e entro la metà d agosto nei comuni sarà possibile celebrare le prime unioni tra persone dello stesso sesso. «Una firma che cambia l’Italia» ha twittato il sottosegretario Ivan Scalfarotto. Il decreto entrerà in vigore il giorno successivo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale Entro cinque giorni dall’entrata in vigore, poi, il ministero dell’Interno dovrà approvare con decreto le apposite formule di rito e la modulistica. Dunque, via libera alle prime celebrazioni già dal mese di agosto. In molti Comuni sono già attivi da giorni i numeri telefonici per le prenotazioni. Numerose e novità previste dalla legge, dalla quelle però è stata stralciata la stepchild adoption, la possibilità di adottare il figlio biologico del partner.

Tra i diritti rimasti, oltre all’istituzione del registro sulle unioni civili, c’è la possibilità di scegliere un cognome comune e il regime patrimoniale della separazione dei beni. Alla coppia unita civilmente sarà rilasciata un documento che attesta la costituzione dell’unione, i dati anagrafici, l’indicazione del regime patrimoniale e della residenza. Nei documenti in cui è prevista l’indicazione dello stato civile, a richiesta degli interessati verrà usata la formula «unito civilmente» o «unita civilmente». Se a voler contrarre un’unione civile è un cittadino straniero, dovrà presentare anche una dichiarazione dell’autorità competente del proprio Paese da cui risulti che nulla osta all’unione civile. Sul registro saranno trascritti gli atti di matrimonio o di unione civile celebrati da cittadini italiani all’estero.

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