Regione Puglia, maggioranza a rischio per Emiliano
Leu esce dalla Giunta Vendola contro il forzista nominato all’Acquedotto: «Un’operazione indecente»
Leu esce dalla Giunta Vendola contro il forzista nominato all’Acquedotto: «Un’operazione indecente»
Perde pezzi la maggioranza di Michele Emiliano in Puglia. Ieri, il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni ha infatti ufficializzato l’uscita dalla maggioranza del gruppo Noi a Sinistra che fa riferimento a Si.
Dopo lo scandalo che ha travolto il dimissionario Michele Mazzarano, assessore del Partito Democratico allo Sviluppo economico, al centro di un presunto caso di corruzione, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la nomina di Simeone Di Cagno Abbrescia, l’ex sindaco di centrodestra a Bari e parlamentare di Forza Italia, al vertice di Acquedotto Pugliese.
Il presidente della Regione lo ha infatti nominato nuovo presidente del consiglio di amministrazione del più grande acquedotto d’Europa.
Scelta contestata duramente anche dall’ex governatore pugliese Nichi Vendola, che ha definito la scelta di Emiliano «un’operazione indecente, la svendita di tutte le comuni battaglie per preservare la proprietà e la gestione pubblica di Aqp. Tutto il centro-sinistra ha operato per 10 anni in questa direzione, contrastando disegni di privatizzazione ed ora stanno tutti zitti».
Di Cagno Abbrescia infatti, fu il candidato del centrodestra che alle comunali di Bari del 2009 sfidò proprio Michele Emiliano che poi vinse al ballottaggio.
Fratoianni non ha usato mezzi termini per chiarire i motivi della rottura con Emiliano: «L’azzeramento delle migliori pratiche dell’esperienza del governo Vendola, a partire dalle politiche giovanili, una gestione scellerata della sanità, la programmazione dei fondi europei bloccata con una economia che boccheggia, e la totale mancanza di collegialità nelle scelte».
Sinistra Italiana ha provato in questi tre anni di governo regionale a proporre soluzioni alternative che però non hanno avuto successo.
Fratoianni spiega gli errori commessi da Emiliano: «Una lotta contro caporalato e lavoro nero, senza soluzioni, nonostante la Regione Puglia abbia a disposizione una legge fra le migliori in Italia; la chiusura del ciclo dei rifiuti non affidata agli inceneritori, come invece sta accadendo senza possibilità di discussione; la messa in sicurezza di Acquedotto Pugliese, attraverso la ripubblicizzazione, e invece si va verso un incomprensibile piano di multiutility; investimenti in sanità pubblica, e non una privatizzazione strisciante».
Difficile dire quale sarà la prossima mossa di Emiliano, che non ha commentato la decisione del gruppo che fa riferimento a Sinistra Italiana. Noi a Sinistra conta quattro consiglieri regionali e un assessore, Sebastiano Leo, con delega alle Politiche per il lavoro, Diritto allo studio, Scuola, Università, Formazione Professionale.
La crisi di maggioranza è appena iniziata.
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