Sono stati tre giorni intensi sul fronte italo-egiziano: la telefonata tra il primo ministro Conte e il presidente al-Sisi, i prossimi rinvii a giudizio per l’omicidio di Giulio Regeni, l’udienza per il rilascio (o la conferma della custodia cautelare) di Patrick Zaki, l’arresto del direttore della sua ong, Eipr. Tre giorni che aprono a due settimane di attesa “attiva”: la speranza che in questo arco di tempo Il Cairo rimuova finalmente il muro di gomma su cui da quasi cinque anni rimbalzano le richieste di verità della famiglia Regeni e dell’opinione pubblica italiana. Su Patrick Zaki una risposta dovrebbe giungere...