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«Rajoy e Sánchez si sono salvati di nuovo»

«Rajoy e Sánchez si sono salvati di nuovo»

Intervista Il politologo Pablo Simón Cosano, professore dell’università Carlos III di Madrid, non è sorpreso del risultato elettorale che sembra punire soprattutto Unidos Podemos

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 29 giugno 2016

Tutti gli osservatori politici sono stati presi alla sprovvista da dei risultati che nessuna delle inchieste prevedeva. La vittima principale di questo errore è Unidos Podemos, che ha perso più di un milione di voti dal 20 dicembre a oggi, passando da 6 milioni 100mila (24,3%) a 5 milioni e rotti (21,1%). Ma il giovane politologo Pablo Simón Cosano, professore dell’università Carlos III di Madrid, non ne è sorpreso.

Come è possibile? La differenza è molto grande.

Nel caso di Ciudadanos, che ha perso 390mila voti, e del Psoe, che ne ha persi 120mila, sono perdite che entravano nelle previsioni. Inaspettata è stata la mobilizzazione del Pp, che ne ha guadagnati 660mila, e soprattutto il crollo di Unidos Podemos. Certamente ci sono stati errori nei modelli usati per le stime e probabilmente nel campionamento: c’è molto più voto occulto di quanto ci aspettavamo, e la mobilizzazione di UP è molto minore del previsto.

Il peso relativo della destra e della sinistra si è rovesciato.

Esatto. A dicembre la sinistra di Psoe e Podemos aveva 900mila voti in più della destra di Pp e Ciudadanos. Ora la destra supera la sinistra di 500mila voti. La maggioranza parlamentare ora è saldamente di destra. Molti a sinistra sono rimasti a casa, e a destra c’è stata una maggiore mobilizzazione.

A che attribuisce il crollo di Podemos?

Dobbiamo aspettare di studiare i flussi elettorali per parlare. Certo fa impressione osservare che i voti perduti corrispondono quasi del tutto a quelli di Iu da sola. È come se Podemos si fosse presentata da sola.

E la crescita spettacolare del Pp?

Di certo, una parte viene dai 400mila persi da Ciudadanos, che da sempre ha avuto una frontiera molto porosa con il Pp. Ma non basta. Qualcuno forse verrà dall’astensionismo di dicembre, ma di certo molti verranno anche dal Psoe. Avremo modo di studiarlo.

Lei però non sembra molto sorpreso.

Credo che il Pp è cresciuto perché l’effetto del “voto utile” è stato più forte a destra che a sinistra. Il socio piccolo, Ciudadanos, era più vicino alla fascia di “pericolo”. Molti elettori saranno stati tentati di votare il socio più forte. Inoltre la ripetizione delle elezioni fa sì che in campagna si parli soprattutto della mancata formazione del governo e dei possibili governi futuri, e non della gestione problematica del Pp di questi ultimi 4 anni. Il “voto del castigo” si disperde e la gente pensa più a come non ripetere le elezioni. Molto più sorprendente per me la smobilitazione a sinistra.

Non sarà stato il Brexit?

Non possiamo ancora saperlo. Quando c’è uno shock esterno, la paura, di solito si beneficia sempre il partito al governo. Ma non sappiamo quanto consistente sia stato questo effetto. Non credo molto. È vero che quasi il 10% degli elettori sceglie chi votare il giorno delle elezioni, e che si è parlato poco e in maniera apocalittica di questo fatto solo un paio di giorni prima del voto. Ma non credo l’effetto sia così forte, e soprattutto ho l’impressione che abbia giocato più un ruolo a destra, fra Pp e C, che a sinistra.

E il caso dello spionaggio del ministro Fernández Díaz?

Ha avuto un impatto nullo. Solo in Catalogna, forse, ha frenato un po’ la caduta in picchiata di Convergència (i nazionalisti di destra, ndr). Ma il Pp anche lì ha guadagnato voti a scapito di Ciudadanos.

Podemos cresce solo in Catalogna e Euskadi.

Erano i suoi granai di voti e li ha consolidati. Il problema è che l’affermazione “difendere il referendum di autodeterminazione non ha costi elettorali” è falsa, basta vedere come si distribuisce la perdita di voti di UP. La verità è che la sinistra in Spagna ha sempre avuto il problema di dividersi fra sinistra centralista e sinistra non centralista, e Podemos non risolve questo problema.

Pedro Sánchez ha vinto o ha perso?

Il Psoe ha vinto rispetto alle aspettative, e ha avuto il suo peggior risultato. È andato meglio delle inchieste, è rimasto il primo partito a sinistra. La leadership di Sánchez è al sicuro, ma non ha la forza di guidare il governo.

Quindi ci sarà governo del Pp.

Se devo sbilanciarmi, per me sì. Non so come, se guidato da Rajoy o no – io penso di sì – , se con Ciudadanos in coalizione o con appoggio esterno – penso con appoggio esterno – o se il Psoe si asterrà o no – credo lo faranno. Ma ci sarà un governo del Pp per iniziare la legislatura. Un governo debole, che dovrà negoziare legge per legge e in cui il Congresso potrebbe imporre molte leggi. Il Psoe parlerà per ultimo, ma il Pp governerà.

Sánchez quindi sopravviverà.

Sì, perché è caduto, ma in piedi. La presidente andalusa Susana Díaz non ha la forza di imporre un altro candidato perché il Psoe ha perso in Andalusia. Proprio come Rajoy, dato per morto da anni, anche Sánchez sopravvivrà ancora qualche tempo.

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