«Quando entri con un deputato, non è come quando entri con i Radicali: chiudono la porta…». In una delle intercettazioni, Antonello Nicosia, l’assistente parlamentare dell’onorevole Giuseppina Occhionero (Italia Viva) e membro del Comitato nazionale di Radicali italiani fino a domenica pomeriggio, arrestato ieri con l’accusa di avere fatto da messaggero di alcuni boss mafiosi, lo dice chiaramente: le visite ispettive in carcere che sono da anni una costante della militanza radicale – sia del Partito nonviolento transnazionale e transpartito che del suo parente “italiano” – sono assai poco adatte a scopi illegali. E altrettanto chiaramente scrivono i pm della Dda...