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Proteste ovunque. Si dimette la capa della polizia di Atlanta

Proteste ovunque. Si dimette la capa della polizia di AtlantaProtesta davanti al fastfood Wendy's ad Atlanta, dove Rayshard Brooks è stato ucciso dalla polizia – Ap

Stati uniti Migliaia in piazza per l’omicidio di Rayshard Brooks, a New York e Los Angeles i cortei si uniscono a quelli per i transgender neri. Trump cancella la legge di Obama contro le discriminazioni nella sanità

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 16 giugno 2020

Ad Atlanta, Georgia, la capa della polizia Erika Shields si è dimessa, un poliziotto Garrett Rolfe si è licenziato e il suo collega Devin Brosna è stato sospeso a seguito dell’omicidio di Rayshard Brooks, afroamericano di 27 anni, ucciso a colpi di arma da fuoco dalla polizia che l’aveva approcciato.

Aveva bevuto troppo, aveva preferito dormire in macchina nel parcheggio di fronte un fast food. Gli agenti hanno dichiarato di aver sparato perché Brooks aveva resistito all’arresto ed era corso via dopo aver rubato il taser di un agente.

Nei nuovi video dell’omicidio pubblicati in rete si vede Brooks parlare agli agenti in tono calmo ammettendo di aver «bevuto qualche bicchiere», era il compleanno di sua figlia. «Posso tornare a casa a piedi, non voglio violare alcuna regola», aveva aggiunto. Gli agenti avevano comunque cercato di ammanettarlo, l’uomo si era ribellato e aveva sottratto a uno dei poliziotti il taser che cercava di usare contro di lui, poi con il taser si era allontanato.

Le immagini successive mostrano un poliziotto che lo rincorre, poi i tre colpi di pistola sparati e Brooks che cade a terra. Questo nuovo episodio ha scatenato disordini e nuove ondate di proteste in città dove migliaia di persone hanno bloccato l’autostrada circostante, durante la notte il fast food è stato dato alle fiamme e il giorno seguente la famiglia di Brooks ha tenuto una conferenza.

Tomika Miller, moglie dell’uomo ucciso, ha detto di sperare che non ci si fermi al licenziamento degli agenti ma di volere che i poliziotti coinvolti siano trattati come avrebbero trattato lui, se fosse stato lui a sparare e uccidere dei poliziotti. «Vogliamo giustizia – hanno dichiarato i legali della famiglia Brooks – Siamo impegnati a trovare un vaccino per il coronavirus ma non riusciamo a trovarne uno contro la polizia che spara nel giro di pochi secondi contro un afroamericano».

Il membro nero del Congresso di grado più alto, James Clyburn, ha affermato: «Non era necessario l’uso letale della forza», opponendosi alle dichiarazioni di Rudolph Giuliani, ex sindaco di New York e legale personale di Donald Trump, secondo cui ad Atlanta la condotta degli agenti è stata più che giustificata visto che «il caso sembra decisamente diverso da quello di George Floyd».

Le proteste sono continuate anche nel resto degli Stati uniti: ad Hollywood la stella di Trump sulla Walk of Fame è stata nuovamente bruciata e a Washington i manifestanti si sono riuniti davanti alla Casa bianca, il cui spazio era appena tornato accessibile. Così The Donald ha festeggiato il suo 74esimo compleanno con una protesta indetta davanti alla residenza presidenziale.

A New York come a Los Angeles le proteste per Brooks sono confluite in quelle già in programma per i diritti civili dei transgender afroamericani che sono vittime di più livelli di razzismo e discriminazione, rischiando la vita in modo sproporzionato rispetto ai cisgender bianchi. A far indire queste manifestazioni era stata la cancellazione da parte di Trump di una legge di Obama che proteggeva le persone transgender dalle discriminazioni sanitarie, cambiando le linee guida federali sulla salute per includere l’identità di genere nella definizione di discriminazione sessuale.

La nuova regola di Trump protegge i medici obiettori che non vogliono andare contro le loro credenze religiose o morali, operando ad esempio la chirurgia di riassegnazione di genere. Di conseguenza, le compagnie assicurative potrebbero negare la copertura di queste procedure. Una mossa, quella di Trump, annunciata il giorno dell’anniversario della strage nella discoteca gay Pulse di Orlando.

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