Ieri sono state organizzate manifestazioni a Louisville, in Kentucky, città dove nel marzo scorso è stata uccisa l’afroamericana Breonna Taylor per mano della polizia. Ed è la città dove si svolge la gara ippica più importante degli Stati uniti. Per gli attivisti di Black Lives Matter la corsa non dovrebbe svolgersi finché i poliziotti coinvolti nell’omicidio non saranno formalmente accusati.

Lo slogan scelto e gridato, «No Justice, no derby», richiama quello che ha accompagnato questi mesi di protesta: nessuna giustizia, nessuna pace.

Quest’anno alla gara che rappresenta l’evento più classico dell’alta società bianca degli Stati del sud, corre un cavallo, Necker Island, appartenente all’afroamericano 35enne Greg Harbut, proveniente da una famiglia che da oltre 100 anni si occupa di ippica. Gli attivisti di Black Lives Matter gli avevano chiesto di rinunciare alla gara e sembrava stesse per farlo, per poi cambiare idea.

La ragione Harbut l’ha spiegata al New York Times, dicendo che non se la sentiva di rinunciare a un evento a cui «mio nonno nel 1962, nonostante fosse il proprietario di un cavallo in gara, non poté nemmeno sedersi sugli spalti. È un’opportunità per ricordare a tutti che la storia dell’ippica inizia con gli afroamericani».