Al momento Donald Trump può tirare un sospiro di sollievo, grazie ad un doppio rinvio dei suoi processi, a Washington e in Georgia. In entrambi i casi il tycoon è imputato per il tentativo di ribaltare l’esito delle elezioni del 2020. Nel primo caso la giudice federale, Tanya Chutkan, non ha fissato una nuova data dopo la prima udienza stabilita per il 4 marzo, a seguito del ricorso presentato dall’ex presidente a una corte d’appello, che deve ora decidere se Trump goda o meno dell’immunità per gli atti compiuti quando era presidente.
Il secondo caso che riguarda il tentativo di Trump di ribaltare l’esito del voto del 2020, in Georgia, è ancora più importante: la procuratrice distrettuale Fani Willis, della contea che ha istruito il processo contro Trump, potrebbe essere sollevata dal caso che a quel punto dovrebbe ricominciare dall’inizio, a causa di una relazione sentimentale che Willis ha ammesso di avere con l’avvocato da lei nominato alla guida dell’inchiesta, Nathan Wade. Willis ha negato categoricamente che il suo legame con Wade possa aver “contaminato” la procedura, come invece sostengono gli avvocati di Trump, ma esiste il rischio che le venga tolto il caso facendo ricominciare l’indagine da zero.
La relazione della procuratrice è stata resa nota attraverso un’istanza presentata dall’avvocata Ashleigh Merchant per conto del suo cliente Michael Roman, incriminato insieme a Trump. Roman è uno stratega politico repubblicano, noto per rendere difficile la vita agli avversari politici durante le campagne elettorali perché non si fa scrupoli nel frugare nelle loro storie personali: solitamente agisce dietro le quinte, questa volta è lui ad essere sotto i riflettori. Nel corso della sua carriera come agente politico e investigatore, ha lavorato per la rete conservatrice dei potentissimi fratelli Koch, forse i più famosi finanziatori del partito repubblicano, arrivando ai vertici della politica Gop partendo da un inizio difficile, nel nord di Filadelfia, in un quartiere operaio fortemente cattolico all’interno delle cosiddette “Badlands” della città.
«Mike – ha detto al Washington Post l’avvocato Bruce Marks, amico di Roman da più di 30 anni – non è un ragazzo dell’Ivy League con il papillon». Nel 2008 ha lanciato un sito web indipendente dedito a denunciare «frodi, imbrogli e sporchi trucchi» elettorali: un video pubblicato da lui mostrava membri delle New Black Panther fuori da un seggio elettorale di Filadelfia, con in mano un manganello. Video ripreso da Fox News e che ha scatenato una controversia lunga anni che li ha resi famosi. Lo stesso anno, Roman ha lavorato per le campagne presidenziali dell’ex sindaco di New York Rudy Giuliani e del senatore John McCain, e secondo i rapporti finanziari la sua – allora – piccola società di consulenza ha ricevuto dalle due campagne oltre 142.000 dollari in retribuzioni e spese.
A seguito al crollo economico del 2008 Roman ha dichiarato bancarotta 5 volte: all’epoca della prima procedura di fallimento, ha iniziato a lavorare per il Public Engagement Group Trust, una piccola società che affermava di voler sensibilizzare l’opinione pubblica sulla spesa pubblica e sul libero mercato, e che faceva parte di una rete di organizzazioni no-profit conservatrici sostenute dagli industriali miliardari Charles e David Koch. Poco dopo Roman ha fatto il grande salto ed è passato a un braccio di alto profilo dell’impero politico dei Koch, la Freedom Partners, che l’anno precedente aveva registrato un fatturato di 255 milioni di dollari Nel 2014 Roman ha ricoperto il ruolo di vicepresidente della ricerca della Freedom Partners, ma l’innocuo titolo professionale serviva a smentire lo scopo in realtà aggressivo dell’unità che guidava, e che Politico ha definito «l’agenzia di intelligence Koch». La sua unità infatti compilava un “Briefing settimanale sull’intelligence”, con informazioni sulle varie campagne politiche e le raccomandazioni su dove i donatori della rete avrebbero dovuto contribuire,
Secondo i media Usa era solito usare la terminologia militare, assumere degli ex analisti della Cia per formare il suo staff, e usare dei droni per sorvegliare le manifestazioni elettorali. Nel 2020, mentre lavorava per Trump, ha assunto più analisti di sondaggi per quello che la campagna chiamava l’«esercito per Trump». Il giorno delle elezioni ha supervisionato le operazioni, e ha svolto un ruolo chiave nell’organizzazione del “piano elettorale alternativo” che è il punto centrale nelle accuse di tentato broglio nella Contea di Fulton di cui si occupa Willis.
Ciò che chiede il suo legale è che le accuse contro di lui vengano ritirate e che il processo Trump venga tolto a Willis e Wade. La mozione presentata da Merchant afferma che la procuratrice, avendo fatto diverse vacanze con Wade, il cui studio legale ha ricevuto più di 650.000 dollari in fondi pubblici, ha beneficiato di questa somma.
In una dichiarazione sotto giuramento rilasciata in tribunale, Willis ha riconosciuto di avere una «relazione personale». con Wade, ma ha affermato che la relazione è iniziata dopo che lei lo aveva assunto, e che non ha inquinato l’accusa né le ha fornito alcun vantaggio finanziario.
Il destino dell’indagine è ora nelle mani del giudice della Corte Superiore della Contea di Fulton, che ha fissato un’udienza probatoria sulle accuse di conflitto di interessi per il 15 febbraio.
Non è ancora chiaro cosa avverrà, ma sono possibili almeno dei ritardi nel processo, e già questo per Trump, in vista della sua candidatura alla presidenza degli Stati uniti, è oro colato.