Dalla campagna brindisina la decisione della Corte suprema statunitense di negare il diritto all’aborto può sembrare lontana, ma le parole di Paul B. Preciado mostrano come si tratti di una reazione a una trasformazione epocale che riguarda chiunque. Nella contrada «La luna nel pozzo» teatro del festival Sherocco, tra muretti a secco, trulli e fichi d’india, il filosofo e attivista queer dice: «C’è una guerra mondiale per la sovranità dei corpi e sui corpi» Che ha pensato quando ha letto la notizia? Non mi ha sorpreso. C’è una rivoluzione in corso contro la quale reagisce un movimento di controriforma. L’abolizione...