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Pozzuoli, appalti truccati al Rione Terra: in carcere i dem Oddati e Figliolia

Pozzuoli, appalti truccati al Rione Terra: in carcere i dem Oddati e FiglioliaIl Rione Terra

L'inchiesta La Procura avrebbe fatto saltare l'affare: trasformare l'antico borgo in un albergo diffuso. Undici le misure cautelari ma la rete avrebbe voluto espandere i suoi affari, ancora attraverso i contatti politici di area Pd, in Calabria e Puglia

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 16 gennaio 2024

L’ex sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia (di area dem) e l’ex componente della direzione nazionale del Pd Nicola Oddati sono tra le persone arrestate ieri per l’inchiesta sugli appalti relativi alla concessione del Rione Terra. Per entrambi il gip ha disposto il carcere. In totale le misure cautelari sono state 11. I reati contestati, a vario titolo, sono concorso in turbata libertà degli incanti, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e traffico di influenze illecite. Secondo l’accusa, sarebbero quattro gli uomini chiave al centro dell’affare: l’allora sindaco Figliolia è stato eletto una prima volta nel 2001 (ma l’esperienza fu interrotta da un’indagine sul mercato ittico, da cui poi venne assolto) e ancora nel 2012 e 2017. A giugno 2022 entra in Consiglio comunale con il record di preferenze ma viene indagato ancora per concussione e peculato: secondo gli inquirenti, da primo cittadino avrebbe consegnato a una donna buoni spesa Covid in cambio di prestazioni sessuali.

Nicola Oddati, salernitano, ha cominciato il percorso in politica ai tempi della Fgci. Nel 1997 diventa coordinatore della segreteria provinciale del Pds a Napoli e, nel 1999, viene eletto segretario provinciale dei Ds. Assessore nella giunta Iervolino, ex delfino di Antonio Bassolino, è stato responsabile del Forum delle Culture, lasciato a inizio percorso con un buco nei conti. Nel 2011 si candida alle primarie per sindaco di Napoli (famosi i suoi manifesti in cinese), il risultato del voto viene invalidato e il Pd commissariato. Si è poi avvicinato al governatore De Luca: nel 2016 va alla Fondazione Ifel e alla Scabec (società della regione finita con i conti in disordine). Dirigente della regione Campania, alla guida dell’Ufficio di rappresentanza istituzionale della Giunta regionale e rapporti con la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, l’incarico gli è stato revocato ieri pomeriggio.

Sul piano nazionale, il suo percorso ha ripreso quota con Nicola Zingaretti, di cui è stato coordinatore della segreteria. Il suo successore, Enrico Letta, gli ha affidato la responsabilità delle Agorà democratiche. A gennaio 2022 viene fermato alla stazione Termini di Roma: aveva una borsa con 14mila euro. Alle forze dell’ordine disse che erano i soldi per il tesseramento da portare a Taranto poiché, all’epoca, era commissario del partito in Puglia e Calabria. Da lì, invece, si è dipanato il filo delle indagini che hanno portato gli inquirenti a ipotizzare tre tentativi corruttivi: avrebbe agevolato gli affari dell’imprenditore puteolano Salvatore Musella mettendolo in contatto con Luciano Santoro (ex consigliere provinciale di Taranto) e con Sebastiano Romeo (ex segretario provinciale del Pd di Reggio Calabria) nell’ambito di appalti per la ristrutturazione, rispettivamente, di Palazzo Carducci a Taranto e del complesso scolastico Chimirri di Catanzaro. L’affare più grosso nella sua Pozzuoli con il Rione Terra, borgo abbandonato dagli anni Settanta a causa del bradisismo, al centro del progetto «Antica rocca» che l’avrebbe convertito in «un albergo diffuso» sul mare dei Campi flegrei.

Musella, secondo il gip, è il titolare di fatto della Cytec srl, colui che avrebbe messo gli occhi sull’affare (poi saltato proprio grazie all’inchiesta). Per portare a casa l’appalto sarebbe stata fondamentale una quarta persona: l’allora presidente dell’Enit, Giorgio Palmucci. Come doveva funzionare il piano lo spiega il gip: «Palmucci è in rapporti con Oddati in virtù dei contatti politici, Musella lo contatta per avere indicazioni sui titolari di brand (il sindaco Figliolia vuole un nome internazionale che affianchi il partner italiano e si mette alla ricerca in prima persona ndr), quindi Musella mette in contatto Palmucci con Figliolia: il futuro concorrente della gara presentava al rappresentante dell’ente pubblico banditore il soggetto che sarebbe stato nominato quale membro della commissione di gara proprio dal sindaco di Pozzuoli».

Figliolia avrebbe avuto da Musella la promessa di somme di denaro e assunzioni; Oddati avrebbe ricevuto periodicamente somme di denaro, vetture per uso personale, abiti su misura e soggiorni in hotel, anche per la sua compagna, oltre a ristrutturazioni edili per lui e per lei. Intercettazioni, pedinamenti, dai sequestri anche un foglio excel con la contabilità «parallela» di Musella: nei file nominativi di persone, di enti pubblici (Asl, ospedali, carceri, università), di categorie come «politici» e regali. Scrive il gip: «È uno spaccato di disinvolto malaffare radicato intorno al comune di Pozzuoli».

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