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Ponte sullo Stretto: più di 60 gli approfondimenti prima del via libera

Manifestanti in corteo a Messina contro la costruzione del Ponte sullo Stretto foto Marcello Valeri/AnsaManifestazione «no ponte sullo Stretto» – Ansa

Messina La Commissione Via-Vas: «incidenze significative per alcuni siti»

Pubblicato circa un'ora faEdizione del 20 novembre 2024

Il ponte sullo Stretto si farà, 62 risposte dopo. Arriva il via libera dalla commissione Via-Vas (valutazione impatto ambientale e valutazione ambientale strategica), in un parere pubblicato ieri sul sito del Ministero dell’ambiente. Così pare, almeno. La Valutazione d’incidenza ambientale (Vinca) si esprime negativamente su alcune aree, su tutte quella dei monti Peloritani che attraversa i comuni del messinese duramente colpiti dal terremoto del 1908. In un gioco di contraddizioni, su altre aree la Vinca dà, invece, parere positivo.

La commistione di pareri negativi e positivi si traduce in una lunga richiesta di monitoraggi ambientali – una sessantina circa – sottoforma di prescrizioni che dovranno chiarirsi prima della redazione del progetto esecutivo. Con buone probabilità saltano i piani della Lega sull’inizio dei lavori, previsto nei primissimi mesi del 2025. Analisi delle acque, del suolo e sottosuolo. Monitoraggio della fauna migratrice, dei cetacei, del rumore, delle emissioni. Cantieri, cave, movimenti della terra, impatto sui torrenti, ripascimenti. Approfondimenti che difficilmente potranno risolversi nel giro di pochi mesi.

«Ormai mesi fa, in modo decisamente irrituale, il ministro dell’ambiente Pichetto Fratin aveva “spoilerato” l’esito del parere per la valutazione di impatto ambientale (Via). Vale la pena ricordare la vicenda per sottolineare la “serenità” in cui la Commissione ha svolto il proprio lavoro anche alla luce delle recenti nomine prevalentemente di carattere politico», ha scritto in una nota il Wwf. È di pochi giorni fa, in effetti, la nomina di 12 nuovi membri della Commissione Via-Vas, tra i quali molti consiglieri comunali e responsabili di Fratelli d’Italia.

La stessa Commissione Via sottolinea, nel parere, che «le medesime analisi del proponente conducono a ritenere che per alcuni siti della Rete Natura 2000 non è possibile concludere che il progetto non determinerà incidenze significative».

Si tratta soltanto di «approfondimenti, non c’è nessun allarme di possibili problemi geologici che possano comportare problematiche di fattibilità dell’opera» per Pietro Ciucci, amministratore delegato della società Stretto di Messina Spa, sentito dall’Ansa.

«È evidente che di un parere favorevole si tratta di un parere condizionato -, dichiara in una nota il capogruppo Pd in commissione trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo – oltre a non esserci le condizioni per l’inizio dei lavori nel 2025, ancora più grave, le richieste di integrazioni alimentano i dubbi sull’opera».

Alla prescrizione n. 34 si chiede di effettuare studi sismici approfonditi per verificare la presenza di faglie attive, come suggerito dall’Ispra nel suo studio ITHACA, una mappatura delle informazioni sulle faglie capaci che interessano il territorio italiano. «Qualora si ripetesse a Messina un terremoto disastroso, i tecnici spiegano che l’unica cosa che rimane in piedi è il ponte», ha dichiarato ieri il ministro Salvini a Radio 24, ignorando la portata di gravità e noncuranza politica che l’affermazione si porta dietro.

Angelo Bonelli (Avs) chiede un incontro formale con la premier Meloni per chiarire come mai «non è stato ritenuto opportuno coinvolgere nei pareri l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), che ha già espresso una profonda contrarietà, evidenziando che alcuni coefficienti, come l’accelerazione di gravità, non sono stati considerati».

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