Permesso di soggiorno europeo, primo dei due giorni di manifestazioni a Ventimiglia
Ventimiglia Primo dei due giorni della mobilitazione promossa dal Progetto 20K con la parola d’ordine «Tutti e tutte a Ventimiglia: per il permesso di soggiorno europeo, per il diritto alla mobilità […]
Ventimiglia Primo dei due giorni della mobilitazione promossa dal Progetto 20K con la parola d’ordine «Tutti e tutte a Ventimiglia: per il permesso di soggiorno europeo, per il diritto alla mobilità […]
Primo dei due giorni della mobilitazione promossa dal Progetto 20K con la parola d’ordine «Tutti e tutte a Ventimiglia: per il permesso di soggiorno europeo, per il diritto alla mobilità umana».
Alla vigilia della manifestazione internazionale che si terrà oggi (al corteo aderiscono tra gli altri la Comunità di San Benedetto al Porto di Genova, Non una di meno, Progetto Melting Pot Europa e Arci nazionale e provinciale imperiese), ieri pomeriggio a Ventimiglia, al confine italo francese di Ponte San Ludovico, c’è stato un tentativo di «border crossing», cioè di oltrrepassare la frontiera con la Francia, con in mano un simbolico «permesso di soggiorno europeo», quello appunto chiesto dai manifestanti.
Una manifestazione pacifica che si è svolta di fronte a un massiccio spiegamento di forze dell’ordine sia italiane che francesi. Il breve corteo si è diretto appunto verso il confine con la Francia e poi è stata montata una tenda a ricordare gli accampamenti smantellati.
I manifestanti hanno anche potuto mettere un cartello sul versante francese del confine con sopra disegnato un permesso di soggiorno. Slogan contro il ministro degli interni italiano Matteo Salvini e il presidente francese Macron, con un messaggio indirizzato a Parigi in vista delle celebrazioni per il 14 luglio: «Vi preparate a festeggiare la vostra fraternità, la vostra uguaglianza e la vostra libertà, ma dove sono i valori fondanti della repubblica francese?».
Contro la due giorni di mobilitazione si è ripetutamente espresso il sindaco dem di Ventimiglia, Enrico Ioculano, già autore di un’ordinanza che vieta di distribuire cibo e bevande per strada ai migranti. «Un’ordinanza che abbiamo violato e continueremo a violare», dice Giacomo Mattiello del collettivo Progetto20K.
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