Per mare e non solo, la sfida delle ong al governo italiano
La campagna del governo pentaleghista contro le ong ha portato a una strisciante militarizzazione del mare e dell’intervento umanitario. Serve rompere questa gabbia che uccide i migranti, che li lascia prede di trafficanti di umano dolore.
Una nave italiana, il rimorchiatore Mare Ionio, è partita oggi dalle nostre coste per svolgere un’attività di monitoraggio, testimonianza e denuncia della drammatica situazione che vede costantemente donne, uomini e bambini affrontare enormi pericoli nell’assenza di soccorsi, nel silenzio e nella complice indifferenza dei governi italiano ed europei.
Il progetto vede tra i promotori varie associazioni, Onlus, ONG tra cui Arci nazionale, Ya Basta di Bologna, la ONG Sea-Watch, il magazine online I Diavoli e l’impresa sociale Moltivolti di Palermo.
I garanti del progetto sono un gruppo di parlamentari, con il sostegno di esponenti del mondo della cultura e della società civile.
Si tratta della prima missione in acque internazionali completamente organizzata in Italia ed è stata ribattezzata “Mediterranea”.
Il manifesto fornirà aggiornamenti quotidiani dalla nave.
Oggi, giovedì 4 ottobre, alle ore 15 a Roma presso la Sala Cristallo dell’Hotel Nazionale (Piazza Montecitorio 131) si svolgerà la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa e del progetto.
Intervengono tra gli altri:
- Alessandra Sciurba e Ada Talarico della rete Mediterranea
- Giorgia Linardi, Sea-Watch
- Veronica Alfonsi, Open Arms
- Sandro Veronesi
Puoi sostenere il progetto con un crowdfounding
La posizione della nave Mare Jonio in serata (tracciala su vesselfinder)
Per saperne di più
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