Per il Campidoglio in corsa Fassina. Ma anche Marino
Sinistra Venerdì l'ex parlamentare 'avvia un percorso'. Ma l'ex sindaco si rilancia. Sarà ospite di Sel
Sinistra Venerdì l'ex parlamentare 'avvia un percorso'. Ma l'ex sindaco si rilancia. Sarà ospite di Sel
Non sarà l’annuncio ufficiale di una candidatura, ma «l’avvio di un percorso per arrivare alla condivisione di un candidato»: le due cose non sono uguali ma si assomigliano parecchio. Venerdì alle 17, al Teatro Manfredi di Ostia Lido, Stefano Fassina, ex pd oggi deputato di Sinistra italiana, terrà un’assemblea a cui sono stati invitati tutti i romani interessati «a una fase costituente di popolo, fuori dai salotti più o meno illuminati e dai connessi circuiti della politica dei palazzi». Parola d’ordine «partecipazione democratica» a partire «dalle periferie, urbane e sociali, dove più profonda è stata la ferita alla legalità, più ingiusta la negazione di diritti di cittadinanza, più violenta l’appropriazione di beni comuni».
L’appuntamento, lanciato da una settimana d’accordo con Sel e con altre aree politiche e associazioni, parte dalla necessità di «ricostruire Roma» dopo «lo scoperchiamento di Mafia Capitale» e dopo «la grave conclusione “notarile” dell’amministrazione Marino» che «chiudono una lunga e contraddittoria stagione politica a Roma». Non a caso il primo appuntamento del «percorso» è proprio a Ostia, uno degli epicentri della vicenda criminale che nel frattempo ieri è arrivata alla quarta udienza nell’aula bunker del carcere romano di Rebibbia.
Ma non tutto fila liscio nella sinistra della Capitale, dove pure il Pd è al minimo storico e le condizioni per l’unità dovrebbero essere scontate. Su quella che Fassina definisce la «lunga e contraddittoria stagione politica» romana ci sono analisi diverse. Se non sul passato, di certo sul futuro. E così se Fassina parte, ovvero «avvia un percorso», la settimana dopo l’ex gruppo consiliare di Sel ha convocato un incontro proprio con Ignazio Marino (giovedì 3 dicembre al Fusolab, laboratorio di promozione sociale della zona Alessandrino, nel VII municipio). Per fare, viene spiegato un «resoconto alla città» di quanto accaduto. Ma anche «per discutere sul futuro politico di Roma». Nonostante nel recente passato fra Sel e il sindaco ci siano state molte frizioni, culminate nella cacciata del vicesindaco Luigi Nieri dalla giunta e dal conseguente ’appoggio ’esterno di Sel al sindaco. Una consigliera, Imma Battaglia, a giugno si era spinta fino a ipotizzare le dimissioni (poi un referendum sul suo profilo facebook l’aveva convinta a ripensarci). Ora però, dopo lo scontro fra Marino e il Pd, l’amicizia potrebbe prendere un’altra piega.
L’ex sindaco in questi giorni ha battuto un colpo. Mercoledì sera al circolo del Pd di San Basilio, periferia est della Capitale, a una folla di militanti festanti ha assicurato di sentire «il dovere di salvare il Pd dal suicidio». Un’implicita promessa di corsa per il Campidoglio. A sinistra del resto c’è chi racconta di averci parlato e di averne ricavato la ragionevole certezza che l’ex sindaco non ha alcuna intenzione di «farsi da parte», come invece chiede il Nazareno agli ’ex’ tentati dal ritorno (Bassolino a Napoli e Marino a Roma). E sempre a sinistra c’è chi, pur apprezzando la disponibilità di Fassina, crede di dover tenere un occhio su Marino come possibile protagonista a sinistra del Pd. Per chi invece crede nella corsa di Fassina l’ipotesi di un ritorno sul nome di Marino è un grande errore. Va detto che la strada per le amministrative è ancora lunga. E che il Pd affronterà il nodo del suo candidato solo a gennaio. La sinistra invece si sta portando avanti con il lavoro, nella speranza di trovare un nome. Ma con il rischio concreto di averne due.
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