Pennsylvania, Trump tradito dalla «base»
Stati uniti All’indomani dei dazi il democratico Conor Lamb vince in un’area bianca e operaia, cuore dell’elettorato del Gop. Ex procuratore federale e marine, il vincitore è un liberal «centrista e realista»
Stati uniti All’indomani dei dazi il democratico Conor Lamb vince in un’area bianca e operaia, cuore dell’elettorato del Gop. Ex procuratore federale e marine, il vincitore è un liberal «centrista e realista»
Il 18esimo distretto del Congresso della Pennsylvania ha deciso di mandare come rappresentante a Washington il democratico 33enne Conor Lamb, invece che il 60enne repubblicano Rick Saccone.
Lamb ha vinto solo per un pelo, una frazione di un punto percentuale, qualche centinaio di voti. Ufficialmente il risultato è ancora incerto, come accade in queste votazioni sul filo del rasoio, ma i democratici hanno già rivendicato la vittoria; l’impatto di questo risultato è sismico.
In Pennsylvania si votava per sostituire il dimissionario Tim Murphy, eletto nel 2016 per l’ottava volta, ritiratosi dopo che una sua relazione extraconiugale era diventata pubblica, con l’aggravante per lui, antiabortista dichiarato, di aver fatto pressioni sull’amante per abortire.
In quell’area di elettorato bianco e operaio, i repubblicani spadroneggiano dal 2002, nelle ultime 5 elezioni hanno votato in massa per Bush, McCain, Romney e poi per Trump che ha battuto Hillary a doppia cifra, e Saccone si era definito «un Trump prima che Trump fosse Trump», ma evidentemente Trump non convince più.
La campagna elettorale ha portato in Pennsylvania i grandi nomi dei due partiti: Trump e la consigliera della Casa bianca Kellyanne Conway, ma anche l’amato ex vicepresidente Joe Biden; sono stati investiti 15,6 milioni, moltissimo per una campagna tutto sommato minore.
Il fatto è che i repubblicani nelle ultime tornate elettorali non fanno che perdere, come è accaduto con i governatori di New Jersey e Virginia, e più di tutto col senatore dell’Alabama, stato simbolo del conservatorismo americano che ha preferito il moderato Jones al fervente destrorso Moore.
Ora la debacle è avvenuta proprio nel cuore dell’elettorato di Trump, e per di più, in una zona dove l’industria dell’acciaio è la fonte principale di lavoro, all’indomani dell’applicazione dei dazi su ferro ed acciaio che, a detta di Trump, dovrebbero proteggere proprio gli operai di questo settore.
Il partito ora teme un fuggi fuggi di candidati che, vista l’aria che tira, non vogliono compromettersi la carriera. Al momento sono già un numero record, 37, ad avere deciso di non ricandidarsi. I democratici hanno prevalso in un distretto che è virtualmente monocromatico, quasi il 96% dei suoi elettori è bianco, non sono quindi stati gli afroamericani accorsi alle urne a farli prevalere; Lamb ha vinto strappando i voti della classe operaia e facendo incursioni nelle roccaforti repubblicane.
Il candidato democratico era perfetto per il compito di strappare i consensi repubblicani, non essendo un liberal, tutt’altro: ex procuratore federale e marine, Lamb è socialmente centrista e si definisce economicamente realista, educato alla Ivy League ha ricevuto il sostegno dei sindacati dei lavoratori siderurgici e dei lavoratori delle miniere.
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